Si è spento oggi all’età di 41 anni Virgil Abloh, uno dei più grandi geni creativi della recente storia della moda e del costume. Fondatore del marchio Off White, direttore creativo di Louis Vuitton uomo, Virgil combatteva dal 2019 contro l’angiosarcoma cardiaco, una rara forma aggressiva di cancro che aggredisce i tessuti del cuore.
L’annuncio è stato dato su Instagram dall’account del marchio creato da Virgili, Off White; appena dopo la maison francese Vuitton ha riportato la triste notizia “Louis Vuitton e Off White sono distrutti nell’annunciare la dipartita di Virgil Abloh“.
Bernard Arnault, amministratore delegato di LVMH Group, ha così commentato “Siamo scossi da questa terribile notizia, Virgil non è stato soltanto un genio del design e un visionario, ma anche una bellissima anima. Aveva una grande saggezza. Siamo vicini a tutti i suoi cari, a tutte le persone che hanno perso un marito, un padre, un fratello, un figlio e un amico“.
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La notizia è un fulmine a ciel sereno per il mondo della moda, dell’arte e del costume. Virgil aveva infatti deciso di combattere la sua battaglia in privato, sin dalla prima diagnosi del 2019. In questi due anni si è sottoposto a cure impegnative, riuscendo comunque a restare al centro della scena.
Davide De Giglio e Andrea Grilli, a capo della holding italiana New Guards con cui Virgil aveva lanciato Off White (in quello stesso incubatore creativo nel quale è fiorita un’altra storia di innovazione e successo, quella di Marcelo Burlon County of Milan), hanno dichiarato: “Virgil era un genio, un visionario e soprattutto per noi era uno di famiglia. Non ci sono parole per descrivere il vuoto che la sua scomparsa lascia nelle nostre vite. La sua leggenda, il suo amore e il suo spirito rimarranno con noi per sempre. Grazie per aver cambiato le nostre vite, Virgil. Riposa nello splendore, fratello“.
Con la sua capacità di intersecare mondi distanti tra loro, Virgil Abloh ha per sempre cambiato il corso della moda e del costume, ponendosi come il più grande innovatore tra i designer della sua generazione. Spesso avversato dai circoli fashion conservatori, che lo accusavano di mescolare oltremisura la street culture con il lusso, la sua visione ha progressivamente aperto scenari ai quali successivamente le grandi maison di moda si sono adeguate in qualità di follower.
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