Caro Fabio,
sto vivendo una relazione "a lunga distanza" con un bel ragazzo. Stiamo parlando di una distanza piuttosto lunga perchè io abito a Roma e lui vive negli USA. Sono Americano anch’io ma mi sono traferito in Italia per lavoro da un anno e mezzo. Ci siamo conosciuti sei mesi fa durante un mio viaggio negli Stati Uniti. In sei mesi siamo riusciti a vederci quasi ogni mese (tranne uno). La comunicazione via e-mail e per telefono non mi sembra sufficiente per sviluppare una relazione vera in cui si scopre l’altra persona com’è veramente. A volte non si capisce neanche quello che si intende quando ci si scambiano le email.
C’è un modello positivo di una relazione del genere in cui i due protagonisti non abbiamo mai vissuto nella stessa città?
Grazie
J.
Carissimo J. non hai idea della mia curiosità di sapere questa sigla quale nome nasconde… ma va be’. Hai notato quanto viaggiano i gay!? Non ho informazioni statistiche al riguardo, ma scommetto che tra viaggi di lavoro e viaggi di piacere i gay siano le persone più "mobili" della nostra società. Forse anche per questo, è più facile che trovino relazioni romantiche (voglio essere buono oggi, va…) lontano da casa. Certo che tu, caro J, sei proprio strano… Sei Americano, vieni a vivere in Italia e t’innamori (?) di un Americano!!? Il massimo della sfiga o del masochismo!!
Già avere una storia è difficile, se poi ci aggiungi anche la distanza!!..
Mi chiedi se conosco coppie che vivano serenamente la tua stessa situazione. Beh, sì, ne conosco alcune, ma devo dirti che spesso mi sembrano coppie di cervi… non chiedermi perchè! Credo che l’esperienza (positiva o negativa) di altri in questo caso ti possa essere poco utile. Dipende molto dalle persone coinvolte, da quello che ti aspetti da una storia del genere. Io per esempio non potrei mai vivere con l’ansia che l’altra persona s’innamori di qualcuno che viva più vicino a casa sua! Che frustrazione!
Prova a farti delle semplici domandine: A te bastano questi incontri mensili (almeno per il momento)? Sareste disposti a cambiare città per vivere insieme? Non fatelo contemporaneamente altrimenti saremmo punto e a capo!
Capisco bene che questi incontri così rari non ti diano la possibilità di conoscerlo bene. Anche perchè per conoscere lui devi conoscere anche le persone che frequenta, i suoi amici, il suo ambiente insomma. D’altra parte il vedersi raramente potrebbe servire a conoscersi più lentamente, avere più tempo per pensare se è veramente la persona giusta. Tu mi parli poi di viverci insieme… e la cosa mi fa sorridere se penso a noi italiani: i ragazzi in Italia restano a casa di mamma e papà in media fino ai 25 – 30 anni e quindi hanno poco tempo (e quindi poca esperienza) per vedere che tipo di coppia si potrebbe costruire, se non avanti nell’età.
Ma tornando a te, mio caro J (ma che vorrà dire? John, Jim, Jeffrey? Joshua? boh!!..) l’unico consiglio che ti posso dare è quello, per il momento, di stare a vedere. Vivi, per quanto possibile (mi rendo conto…) serenamente questa esperienza. Si, la chiamerei esperienza più che storia adesso. Cerca di parlarci più possibile per telefono, piuttosto che scambiarvi e-mail. Magari sarà più costoso ma è più facile capirsi veramente sentendo la voce dell’altro, ed è anche più emozionante, no?. Le e-mail possono essere utilissime quando ci si conosce un po’ meglio e si riesce a capire ogni sfumatura di quello che l’altro scrive senza fraintendimenti, o dubbi…
Poi il tempo ti aiuterà a capire. Se la voglia di vederlo, tenerlo tra le braccia, baciarlo ecc ecc (non vado nei particolari maniaci!!!) sarà sempre più forte, forse sarà arrivato il momento di rivedere un po’ più seriamente i termini del vostro rapporto, ma per il momento credo, sia troppo presto …
Vorrei concludere, caro J, facendoti io una domanda: ma come ti chiami!!!???
:)) Fabio
di Fabio Canino