Non si ferma la ricerca scientifica sull’HIV. Il nuovo studio arriva da due istituti medici, il Temple University’s Lewis Katz School of Medicine e l’University of Nebraska Medical Center. La scoperta ha un che di sensazionale, ma si dovrà attendere ancora un anno prima che la nuova tecnica venga sperimentata sugli essere umani. Infatti, i protagonisti al momento sono i topi da laboratorio, più precisamente 9 cavie che, dopo essere stati infettati con il virus, sono stati curati eliminando completamente l’HIV dall’organismo.
Le attuali cure che le persone sieropositive adottano sono in grado di tenere sotto controllo il virus, nella maggior parte dei casi azzerando la viremia. Questo è possibile però assumendo per tutta la vita dei farmaci (uno o più a seconda della terapia), mentre l’intento dei ricercatori danni è quello di trovare una cura definitiva, che elimini completamente il virus e creando (se possibile) anche un vaccino.
La nuova tecnica che elimina il virus dai topi
Secondo quanto riporta la rivista scientifica Nature, i topi sono stati infettati con il virus. Dopo, i ricercatori hanno utilizzato una terapia chiamata long-acting, slow-effective release antiretroviral therapy, o più semplicemente LASER ART. Questa ha azzerato la viremia, ma non eliminato il virus. Per questo i ricercatori hanno poi proseguito l’esperimento intervenendo sul genoma, eliminando completamente il virus. Questa tecnica è risultata positiva su 9 topi su 23. Per questo motivo, occorreranno fare altri studi ed esperimenti per procedere poi ala sperimentazione umana.
Oltre alle altre ricerche, si dovrà attendere per monitorare i topi immunizzati, per capire se effettivamente questa terapia ha un effetto permanente o solo temporanea. Per pulire il genoma, i ricercatori hanno utilizzato il CRISPR-Cas9, una tecnologia in grado di modificare il DNA. “Tagliando” sul DNA infettato, si potrà semplicemente asportare le parti cattive, eliminando il virus.
La LASER ART è una terapia antiretrovirale, già utilizzata negli umani. I farmaci si concentrano su milza, fegato e midollo (i punti dove il virus si concentra) e impediscono al virus del’HIV di diffondersi. Il passo successivo consisterebbe nell’uso della tecnologia per modificare il DNA, attaccando il genoma infetto.
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