Per i Carabinieri, quella dello scorso 27 luglio a Pesaro non è stata un’aggressione omogofoba, ma il violento risultato di un fraintendimento. "Il ragazzo gay aggredito a Pesaro era stato scambiato per un molestatore da una ragazza raccontano gli uomini dell’Arma secondo le agenzie di stampa -. Il fidanzato di questa si è così avventato su di lui senza toccare l’amico, considerato estraneo alla presunta molestia. Per questo, la coppia gay non presentò denuncia né dichiarò di essere stata aggredita perché omosessuale". Secondo la ricostruzione ufficiale dei militari, depositata in Questura, poi, i due apparivano sotto l’effetto dell’alcol.
Versione che contrasta decisamente con quella data dai ragazzi e dall’avvocato Caliandro che li assiste, secondo la quale i due erano ancora visibilmente in stato confusionale quando si sono rivolti a lei sabato scorso.
Come hanno raccontato a Gay.it, K. e F. sono stati oggetto, oltre che della violenza fisica costata a K. una frattura al setto nasale e diverse ferite al volto e a F. un volo sull’asfalto in seguito a uno spintone, di diversi insulti di chiaro stampo omofobo.
E ieri in serata il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli, del Pd, si è affrettato a precisare che nonostante le apparenze la sua città non è omofoba. "Anche se non sono ancora ben chiari i contorni dell’aggressione – ha dichiarato Ceriscioli -, se si trattasse, come da notizie assunte, di un atto di aggressione omofoba, condanniamo l’assoluta gravità dell’episodio ed esprimiamo piena solidarietà ai ragazzi insultati e picchiati". "Non vorrei però – aggiunge – che le polemiche sbagliassero bersaglio in quanto a Pesaro non c’è alcuna cultura di intolleranza verso gli omosessuali e siamo contrari a qualsiasi discriminazione di carattere sessuale". E sulla vicenda della bocciatura del Registro delle Unioni Civili, il sindaco precisa: "Pregherei anche di non insistere sulla bocciatura della mozione in consiglio comunale per introdurre il registro delle unioni di fatto che è già stata ampiamente smentita e spiegata. Il nostro obiettivo era ed è quello di presentare una mozione più articolata, avanzata e condivisa sul tema del registro delle unioni di fatto. Non si è trattato dunque di una questione di merito bensì di metodo, e la nostra linea sui diritti è sempre stata ben chiara".
Solidarietà alle due vittime arriva dalla Cgil regionale per bocca della responsabile dell’Ufficio Nuovi Diritti Cinzia Massetti che in una nota esprime "profonda indignazione e condanna di quest’ennesimo episodio di violenza omofoba, rivolgendo alle due vittime tutto il proprio sostegno e solidarietà". "Se confermata dalle indagini – ha dichiarato Cinzia Massetti, responsabile dell’Ufficio Nuovi Diritti Cgil Marche – la brutale e vile aggressione omofoba mostrerebbe come purtroppo anche la provincia di Pesaro-Urbino non sia immune da questa escalation di violenza e intolleranza verso le persone ‘LGBT’ che sta investendo il nostro Paese".
Al sindacato si unisce la Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino per la Laicità delle Istituzioni che, al contrario del sindaco, parla di clima omofobo diffuso in città.
"La Consulta – si legge in un comunicato – esprime la propria solidarietà ai due giovani gay vittime dell’aggressione subita a Pesaro e condanna il clima omofobico che si è venuto a creare nell’ultimo mese nel nostro comune, frutto anche di recenti inammissibili comportamenti e di riprovevoli decisioni della nostra Amministrazione Comunale". "Chiediamo ai nostri amministratori – continua la consulta – di farsi garanti degli irrinunciabili e democratici principi sanciti della nostra Carta Costituzionale; chiediamo di vigilare con estrema attenzione, censurando pubblicamente irrituali comportamenti di alcune singole funzioni istituzionali che di fatto hanno contribuito a far degenerare quel clima di naturale tolleranza e convivenza civile e sociale che era il vanto dei cittadini di Pesaro".
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