L’iniziativa di preghiera degli integralisti cattolici era stata lanciata insieme alla richiesta al Comune di negare il patrocinio al Pride.
Almeno per il suo esordio, il Pride di Bergamo potrà fare a meno della preghiera di riparazione annunciata degli omofobi. L’adorazione eucaristica organizzata due giorni dopo il corteo LGBT cittadino è stata annullata.
L’evento, lanciato da un circolo locale del Popolo della Famiglia, si sarebbe dovuto tenere il 21 maggio presso la chiesa del convento dei Frati Cappuccini, subito dopo la prima manifestazione LGBTI nella storia della città lombarda.
Quest’anno infatti Bergamo fa parte delle cinque città lombarde coinvolte nell’Onda Pride, con il corteo dal titolo “Giù la maschera!” previsto per questo sabato 19 maggio.
La proposta del circolo bergamasco del partito di Adinolfi era stata bollata come provocazione anche da esponenti dell’amministrazione comunale, come Giacomo Angeloni, assessore della giunta guidata da Giorgio Gori, che a Bergamonews aveva scritto: “Da amministratore e politico ritengo che non ci sia nulla da “riparare” dopo il Gay Pride, importante manifestazione che sta riscontrando un successo di adesioni in città e che vuole porre al centro dell’attenzione il tema delle discriminazioni, di cui l’Italia ha ancora un enorme bisogno. Da cattolico praticante penso alle periferie esistenziali di cui Papa Francesco parla quotidianamente. Le sue frasi di accoglienza, così evangeliche, stridono enormemente con quel volantino”.
Ieri il dietrofront dei gruppi integralisti: “Per il senso di responsabilità che nutre nei confronti della diocesi di Bergamo, ha ritenuto opportuno annullare l’iniziativa, fatto che non impedirà di proseguire il proprio impegno a tutela e salvaguardia della vita e della famiglia”.
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Saltata la preghiera? Un segno di dio, sicuramente!