Lo scorso ottobre Joe Biden l’aveva promesso: “Se eletto presidente approvo l’Equality Act nei primi 100 giorni”. Conquistata la Casa Bianca, il presidente democratico ha indirizzato l’Equality Act verso il Congresso. Secondo quanto riportato dal Washington Blade, l’81enne Steny Hoyer, leader della maggioranza alla Camera, ha avvisato i colleghi legislatori martedì sera. L’Equality Act è in arrivo la prossima settimana. Dal lontano 2015 la legge viene puntualmente presentata alle due camere, ma i Democratici non le hanno mai controllato entrambe. Non a caso lo scorso anno l’Equality Act venne approvato alla Camera, con 236 voti a favore e 173 contrari, ma rimase bloccato in Senato, dove la maggioranza era repubblicana. Ora tutto è cambiato, perchè i democratici controllano tanto la Camera quanto il Senato, con un solo voto di vantaggio.
L’Equality Act è un provvedimento contro ogni tipo di discriminazione che estenderebbe le protezioni dei diritti civili alle persone Lgbt. Il disegno di legge, che andrebbe ad ampliare il Civil Rights Act del 1964, includendo l’identità di genere e l’orientamento sessuale tra le categorie protette dalla discriminazione a livello federale, coinvolgerebbe protezioni che riguardano il lavoro, richieste di prestiti, istruzione, alloggi pubblici.
Se il voto alla Camera appare una formalità, sarà al Senato che bisognerà battagliare, visto il singolo voto di vantaggio dei dem rispetto ai repubblicani. Questo peché il senatore dem della Virginia Joe Manchin, nel 2019, si era detto contrario, esprimendo preoccupazioni sulla libertà religiosa. Ci sono poi i repubblicani sul piede di guerra. Mitt Romney, che si pensava potesse votare a favore, si è tirato indietro, come riportato dal suo portavoce al Washington Blade. “Il senatore Romney crede che una forte protezione della libertà religiosa sia essenziale per qualsiasi legislazione su questo tema, e poiché tali disposizioni sono assenti da questo disegno di legge, non è in grado di sostenerlo“.