A 24 ore dalla Giornata Internazionale contro l’omotransbifobia, arriva da Bitonto l’ennesimo episodio di odio e discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+.
Poco meno di 30 anni, Michele studia e vive in famiglia. Sulla porta di casa ha trovato un biglietto atroce, attacato con lo scotch, con sopra scritto “Vatti a curare, ricchi*ne“.
“Abito in un condominio dove siamo circa una ventina di persone. Il biglietto era chiaramente rivolto a me, volevo scendere a dirgliene quattro ma non ho avuto il coraggio“, ha confessato a LaRepubblica il ragazzo, convinto di conoscere l’autore del messaggio. “Una persona che sta causando diversi problemi al condominio da tempo. L’ha vista mia sorella dallo spioncino della porta di casa”. “Sono rimasto venti minuti con la lettera in mano, non sapevo cosa fare, mi veniva da piangere ma non volevo dargliela vinta. Ci sono stati screzi in passato con questa persona, è stata rimproverata da qualcuno nel condominio per un comportamento scorretto con la raccolta differenziata, e lei si è convinta che la colpa fosse mia. Si è presa la libertà di insultarmi per il mio orientamento sessuale, e quella lettera mi ha schifato. Ho tolto il cartello e lo conservo, potrei procedere con la denuncia“.
Michele ha fatto coming out con sua sorella, mentre i genitori non l’anno presa bene.
“La mia è una situazione difficile, mi demoralizza. Ho tanta paura, anche per la mia famiglia che non è consenziente. E quanto accaduto con quel biglietto mi ha logorato”. “Non mi sento al sicuro, adesso neanche nel luogo dove vivo. Magari per strada sono tranquillo, ma ci può essere sempre lo stupido che fa di questi abusi, anche in maniera sottile“.
Impaurito, Michele vorrebbe lasciare Bitonto, che considera “una bella città, ma la gente è molto ignorante su molti aspetti. È chiusa, non è aperta a nuove cose e ai progressi. Già quando sono a Bari mi sento più a mio agio, a dire il vero“.
E anche l’ipotesi di salutare l’Italia non è da escludere: “A volte ci penso, noto che in altri Paesi c’è molta più apertura e progresso, e anche il modo di ragionare dei cittadini è diverso. Qui invece ci si deve schierare per farsi rispettare, e anche schierandosi poi si è sempre al punto di partenza. Il clima non è bello, e la legge non è così ferma sull’argomento, e perciò tutti si sentono liberi di fare ciò che vogliono, anche insultare e minacciare“.
Il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, si è schierato al fianco del giovane, annunciando una manifestazione di sostegno proprio per il 17 maggio, “per dimostrare la nostra piena solidarietà al giovane concittadino bersaglio di una frase offensiva e di cattivo gusto, opera senza dubbio alcuno di persone ignoranti e incivili, che disonorano la nostra comunità“.
Per l’assessora Silvia Altamura, fiduciosa in una larga partecipazione, “la manifestazione deve rappresentare un momento di crescita collettiva per la nostra comunità: se si vuole costruire una società autenticamente aperta e inclusiva, è fondamentale rendersi conto dell’importanza di garantire la parità di diritti e di opportunità a tutte e tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”.
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