Meno di due settimane al via dei mondiali di calcio più criticati e chiacchierati di sempre, nonché i primi giocati in inverno, con il Qatar, Paese ospitante, sempre più nell’occhio del ciclone. Paese omotransfobico, con l’omosessualità ancora oggi considerata illegale e pene che vanno dai 7 anni di carcere alla pena di morte, il Qatar ha oggi replicato ai tanti attacchi arrivati dal resto del mondo tramite lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ministro degli affari esteri, convinto che la “disinformazione” stia volutamente colpendo l’organizzazione qatariota. Membro della famiglia reale al-Thani, il ministro ha attaccato quei Paesi che oggi puntano il dito contro il Qatar, sottolineando come “predicare a distanza” non sia “una soluzione”.
In un’intervista a Sky News, ha aggiunto: “Chiedere il boicottaggio dei Mondiali è una decisione che spetta loro, ma perché privare le persone e il pubblico di partecipare e divertirsi durante la Coppa del Mondo?”.
A specifica domanda sulle preoccupazioni legate ai diritti umani nel Qatar, ha risposto: “Che tipo di messaggio stanno inviando al loro stesso pubblico?”. “Perché chiudono un occhio sui loro problemi all’interno dei loro Paesi? Onestamente, non parliamo del sottoscritto o del popolo del Qatar, ma ci sono molte persone da tutto il mondo che vedono questo come un senso di arroganza”.
Secondo Al Thani, questa arroganza deriverebbe dall’incapacità nell‘”accettare che un piccolo Paese del Medio Oriente abbia vinto la gara per ospitare la Coppa del Mondo“. Come l’abbia vinta quella gara, con l’allora presidente Fifa Platini nel 2019 indagato per corruzione, è un altro paio di maniche. A detta del ministro, lo “sport non dovrebbe mai essere politicizzato”.
Riguardo alle preoccupazioni specifiche per la comunità LGBTQI+, Bin Abdulrahman al Thani ha detto: “Tenersi per mano non è una dimostrazione pubblica di affetto, per quanto ne sappia”, aggiungendo che le manifestazioni pubbliche di affetto saranno vietate anche per le coppie eterosessuali. Quindi baci vietati per tutti i tifosi di calcio? Per quanto riguarda i capitani che vorranno indossare una fascia rainbow OneLove per dire basta all’omotransfobia, il ministro degli Esteri ha dichiarato che “in campo ci sono le regole della FIFA, non le nostre regole“.
Il mese scorso Human Rights Watch (HRW) ha denunciato “sei casi di percosse gravi e ripetute e cinque casi di molestie sessuali in carcere” contro persone LGBTQ qatariote. Il Qatar ha definito le accuse come “categoricamente e inequivocabilmente false”.
10 giorni fa l’attivista LGBTQ Peter Tatchell è stato arrestato in Qatar dopo aver organizzato una protesta per i diritti LGBTQ, ma anche in questo caso le autorità del Qatar negano l’arresto, definendo la notizia, diffusa dallo stesso Tatchell, “del tutto falsa“. Nel weekend la calciatrice inglese Beth Mead ha annunciato che non “sosterrà nè promuoverà” l’imminente Coppa del Mondo, perché giocata in un Paese omotransfobico.
L’ex calciatore inglese David Beckham, a lungo considerato icona gay, è stato invece aspramente criticato per aver prestato il proprio volto al Qatar dopo aver firmato un accordo monster per promuovere la cultura e il turismo del Paese. La Coppa del Mondo si svolgerà in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre 2022. Senza l’Italia.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.