Nel 1996 la Romania depenalizzava l’omosessualità, con Bucarest scesa in strada lo scorso fine settimana per celebrare i 25 anni di quell’evento mai dimenticato da tutta la comunità LGBT rumena. Circa 8000 partecipanti hanno presto parte al Bucarest Pride, cancellato nel 2020 causa pandemia.
Un Pride particolarmente atteso e sentito, perché nel pieno di una battaglia politica che vede i partiti di destra minacciare una legge simile a quella appena approvata in Ungheria, contro la “propaganda” LGBTQ nelle scuole.
Parlando all’Associated Press, Teodora Ion-Rotaru, direttrice esecutiva del gruppo per i diritti LGBTQ ACCEPT Association, ha affermato che l’evento di sabato, “rimane una forma protesta che chiede diritti basilari“.
Con il Pride chiediamo protezione dalla violenza, protezione dalla discriminazione, protezione dal licenziamento per orientamento sessuale o identità di genere.
Secondo Reuters la polizia avrebbe multato gli organizzatori dell’evento, per aver superato il numero di persone autorizzate a partecipare. Ai sensi della legge rumena non esiste alcuna tutela per le coppie omosessuali, che sia l’unione civile o la coabitazione, e, nel diritto rumeno, il matrimonio viene definito come l’unione di “un uomo e una donna”. 3 anni fa si è svolto un referendum per introdurre il divieto in costituzione del matrimonio egualitario. Il risultato dello scrutinio, sebbene favorevole all’introduzione di tale limitazione, non raggiunse il quorum necessario portando all’invalidazione della votazione.
Nel frattempo, i legislatori di due diversi partiti – UDMR e Alliance for Uniting Romeni (AUR) – hanno affermato di voler vietare quella che chiamano “propaganda” gay nelle scuole. Un sondaggio del 2019 di Eurobarometro ha rilevato che il 38% dei rumeni concorderebbe sul fatto che le persone gay, lesbiche e bisessuali dovrebbero avere gli stessi diritti degli eterosessuali, mentre il 54% non è d’accordo.
Tuttavia, un più recente rapporto dell’Associazione ACCEPT presenta un cambio di passo, perché il 68% dei rumeni concorda ora sul fatto che tutte le famiglie dovrebbero essere protette dalla legge. Il 75% dei rumeni ha affermato che è importante essere trattati con rispetto e trattare gli altri con rispetto, comprese le persone LGBTQ.
Secondo Teodora Ion-Rotaru, questo tipo di informazioni dimostra che “l’opinione pubblica in Romania sta cambiando rapidamente e significativamente in meglio, nella direzione di accettare pari diritti per le famiglie nella nostra comunità. Inoltre, vediamo un crescente sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso, soprattutto tra i giovani adulti, che sono nati e hanno vissuto da persone libere. Considerano essenziale l’uguaglianza davanti alla legge e applicano gli stessi principi alle coppie LGBTI”.
Fonte foto cover: Instagram
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