Cineovetto gay
Il regalo pre-pasquale è arrivato dai premi David di Donatello: ben quattro candidature alla spigliata commedia gay Diverso da chi? che resiste nella top ten, al settimo posto, con quasi tre milioni di euro d’incasso. I giurati di uno dei più importanti premi cinematografici italiani l’hanno scelto nelle categorie miglior regista esordiente, la rivelazione Umberto Carteni, e migliori attori (il trio di protagonisti composto da Claudia Gerini, Luca Argentero e Filippo Nigro). Tra le altre nominations di interesse queer, il quartetto di produttori Allegra-Cocuzza-Gamba-Paglia per il valido Cover Boy – L’ultima rivoluzione di Carmine Amoroso, candidato anche per il miglior attore non protagonista, Luca Lionello, e il notevole Milk di Gus Van Sant tra i film stranieri.
La sorpresa
Il film più deviante e spiazzante in circolazione è indubbiamente la bislacca commedia intergender Louise-Michel di Gustave de Kervern e Benoît Delépine, coi suoi improbabili protagonisti trans che cercano di uccidere il boss scappato col malloppo mentre gli operai della sua azienda tessile sono rimasti a casa, giustamente incarogniti. Ma ci ha sorpreso anche la gradevole commedia La verità è che non gli piaci abbastanza di Ken Kwapis, molto Sex and the City e molto "chick -flick", cioè film fatto su misura per un pubblico femminile ma che strizza l’occhio anche a quello gay, con alcune battute memorabili e un cast di tutto rispetto (Johansson, Aniston, Affleck, Connelly, Barrymore, ecc.).
I più belli
Senza ombra di dubbio l’eccellente Gran Torino di Clint Eastwood che sfreccia a quasi 7 milioni di euro d’incasso, matura parabola esistenziale di un veterano della guerra di Corea che male accetta i "musi gialli" stabilitisi nel quartiere dove vive da solo. Grazie a un ragazzino ladruncolo riscoprirà il valore dell’amicizia virile. Un grande film classico eticamente ineccepibile, non privo di risvolti dal tono ironico che lo rendono irresistibile, con un commovente e
mirabile finale. Ma non perdetevi anche l’appassionante Two Lovers di James Gray, quasi un noir sentimentale venato di melò, spaccato piccolo borghese ambientato a Little Odessa, quartiere multietnico a Brighton Beach, Brooklyn, dove un problematico fotografo impersonato da uno splendido Joaquin Phoenix vive coi genitori (la mamma è Isabella Rossellini, magnifica) e si trova diviso tra due donne, la vicina sconocchiata Gwyneth Paltrow e la rassicurante ma tediosella Vinessa Shaw. Anche qui gran finale da antologia. Ma in extremis potete recuperare anche il magistrale cartoon d’autore Ponyo sulla scogliera di Hayao Miyazaki e l’algido Frozen River di Courtney Hunt, emozionante thriller con sviluppo non disfattista né catastrofico su una mamma single in povertà (Melissa Leo, bravissima e candidata all’Oscar), che per poter comprare la roulotte nuova si allea a una Mohawk criminaloide e si mette a traghettare immigrati attraverso un fiume ghiacciato.
Chi ama il cinema d’essai, apprezzerà anche l’interessante Teza dell’etiope Haile Gerima, premio speciale della Giuria a Venezia, epica saga storica sulla dittatura di Mengistu, forse un po’ didascalica ma con momenti di grande intensità anche grazie al protagonista Anberber (il valente Aaron Arefe), intellettuale rivoluzionario che torna dalla Germania nel villaggio natale etiope dove vive l’anziana madre.
Le nuove uscite da vedere
Da non perdere assolutamente la prima parte della saga kolossal firmata da Steven Soderbergh su Che Guevara intitolata L’Argentino (la seconda, Guerriglia, uscirà il primo maggio) in cui si vede l’incontro del giovane medico rivoluzionario con Castro a cui segue la celebre battaglia di Santa Clara. Occhio al magnetico protagonista Benicio Del Toro, premiato a Cannes come miglior attore.
Incuriosisce, infine, il nuovo film di Davide Ferrario Tutta colpa di Giuda, commedia musicale sui generis ambientata in un penitenziario dove una giovane regista d’avanguardia (Kasia Smutniak) organizza coi detenuti un recital per Pasqua. Amichevole partecipazione di Luciana Littizzetto nei panni di una suorina arcigna (viene da ridere solo a pensarci…).
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