Russell Crowe, agricoltore rabdomante e regista esordiente nello storico The Water Diviner
Esordio alla regia per mr. Virilità Russell Crowe, attore premio Oscar neozelandese naturalizzato australiano, “The Water Diviner” è l’epica avventura di un agricoltore rabdomante che, nel 1919, quattro anni dopo la sanguinosa battaglia turca di Gallipoli, si reca sul posto alla ricerca dei tre figli dispersi sul campo. Per superare gli ostacoli della burocrazia militare, viene aiutato dall’avvenente Ayshe (Olga Kurylenko), proprietaria dell’albergo in cui alloggia, e dal sergente Jemal (Cem Yilmaz, attore turco scoperto in Italia grazie a “Magnifica presenza” di Ozpetek).
“La guerra è una cosa senza senso – sostiene Cem Yilmaz -. Tutti ne parlano, quando parlano del proprio Paese. Puoi amare la tua terra, certo, ma la guerra è un’altra cosa. L’anno prossimo saranno 100 anni da quel tragico evento. Mi hanno sorpreso molto la professionalità di Russell Crowe e la sua concretezza. È un regista molto serio, che ha affrontato il progetto con grande senso di responsabilità”.
Come ammazzare il capo 2, torna il trio ai confini del trash di Horrible Bosses
Sequel sbracatello della commedia americana ‘Horrible Bosses’, vede il ritorno di Nick, Kurt e Dale (Jason Bateman, Jason Sudeikis e Charlie Day) nel tentativo di diventare capi di loro stessi attraverso il brevetto dell’improbabile ‘doccia amico’, un sistema originale per far scendere l’acqua direttamente insieme allo shampoo. Ma nonostante l’investimento di un miliardario che commissiona loro una tiratura di 100.000 pezzi, il progetto rischia di farli finire in rovina.
Tornano i personaggi di Giulia, la dentista ninfomane, e del mentore criminale FottiMadre, giusto per gradire. Il cast di contorno, comunque, merita attenzione: Christoph Waltz, Kevin Spacey, Jennifer Aniston e Jamie Foxx. Per chi cerca qualcosa di leggero ma non esageratamente trash, potrebbe rivelarsi la scelta giusta.
Ouija, la tavoletta per comunicare con i morti nell’opera prima horror di Stiles White
Forse non tutti sanno che la Ouija è quella tavoletta solitamente di legno con lettere, numeri e altri simboli utilizzata nelle sedute spiritiche per comunicare con i defunti che ‘orienterebbero’ le mani del medium. Ed è anche il titolo dell’opera prima horror di Stiles White in cui la suggestionabile Laine (Olivia Cooke) cerca di mettersi in contatto con lo spirito dell’amica d’infanzia Debbie (Shelley Hennig) che si è suicidata impiccandosi. La nascita della vera tavoletta Ouija è piuttosto curiosa: intorno al 1890, l’imprenditore Charles Kennard e l’avvocato Elijah Bond iniziarono a produrre e vendere alcune ‘tavolette parlanti’. Secondo una leggenda, i due chiesero alla tavoletta che nome avrebbero dovuto dare al gioco e le lettere scandite furono ‘O-u-i-j-a’. Quando chiesero alla tavoletta il significato di quelle lettere in successione, la risposta fu ‘G-o-o-d-l-u-c-k’ (Buona fortuna).
Arriva la saga di culto giapponese I cavalieri dello zodiaco, eroici paladini della speranza
Un anno dopo il grande successo di “Capitan Harlock”, esce al cinema una saga di culto dell’animazione anni ’80, “I cavalieri dello zodiaco – La Leggenda del Grande Tempio”. Prodotto dallo studio Toei Animation e diretto da Keiichi Sato, racconta le avventure di questi mitici paladini della speranza, i Cavalieri più nobili e potenti, sempre pronti a intervenire quando il Male minaccia il mondo: Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix sono disposti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del temibile Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.
La serie tv tratta dal manga originale fu trasmessa in più di ottanta Paesi, Italia compresa.
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