“La violenta aggressione avvenuta contro il Gay Center di Roma e il suo portavoce è un atto vigliacco e di estrema gravità che introduce nella campagna elettorale della Capitale preoccupanti pulsioni fasciste. Questi atti dimostrano ancor più quanto sia urgente l’approvazione di una legge sull’omofobia come giusto corollario a quella sulle unioni civili.
Mi auguro che la polizia postale e la Digos facciano il proprio lavoro per identificare al più presto i colpevoli perché azioni di questo non vanno sottovalutate poiché diffondono una cultura omofoba già abbondantemente strisciante. Mi aspetto che anche dagli esponenti della destra istituzionale in Parlamento venga una ferma e inequivocabile condanna perché il nostro Paese e, in particolare Roma città medaglia d’oro della Resistenza, non debba mai più subire offese così gravi che colpiscono tutti i cittadini.
Nessuno deve tollerare che una campagna elettorale possa essere condotta con metodi neonazisti”.
Queste le parole di Monica Cirinnà, in un comunicato stampa diffuso sul suo sito ufficiale poche ore fa. Da poco si è tenuta alla sede del Gay Center anche una conferenza stampa per denunciare l’accaduto, alla quale hanno partecipato tra gli altri Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio, Alessandra Ferretti, delle Pari Opportunità, Roberto Giachetti, candidato sindaco per il Pd e Anna Paola Concia.
Nel frattempo, il gruppo Forza Nuova ha rivendicato l’aggressione con un ulteriore post su Facebook corredato da foto: sotto la statua di Marco Aurelio in piazza del Campidoglio degli uomini sorreggono uno striscione con la scritta “Unioni civili: la perversione non sarà mai legge”. Alessio Costantini ha dichiarato: “Il primo atto da consigliere, se verrò eletto, sarà quello di bruciare in piazza del Campidoglio i registri delle unioni civili, come segno di rispetto verso Roma, Capitale mondiale della Cristianità e della civiltà europea. Incredibile che nel nostro paese si facciano solo leggi per banche, industriali e omosessuali, mentre i cittadini normali vedono solo tasse, disoccupazione, degrado, pensioni tagliate e diritti sociali azzerati. Noi crediamo che il governo italiano debba investire risorse per garantire a tutti i nostri concittadini un lavoro con un salario dignitoso e la possibilità di mettere su famiglia e avere figli, con agevolazioni e legislazione di protezione”.
Affermazioni del genere sono gravissime. A ridosso della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, condanniamo pubblicamente questi atti che non possono essere più accettati e chiediamo ad alta voce una legge precisa contro questi crimini.
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