Immaginate di svegliarsi una mattina, scendere le scale del proprio palazzo e trovare affissi sulle pareti dei volantini. Lamentele per schiamazzi notturni, per animali domestici poco educati? No, avvisi che toccano nell’intimo della propria sfera privata, che oltrepassano la soglia di casa e fanno raggelare il sangue. “Si propone una riunione interparte allo scopo di raccogliere le firme per mandarli via. Estirpiamo questo cancro!“, il messaggio rivolto ad Alex e dal compagno, due ragazzi omosessuali di Torino, poco graditi dagli altri condomini.
Residenti nello stabile dal 2018, i due subiscono da tempo attacchi e aggressioni verbali di matrice omofobica. I fatti, finiti al centro di un’intervista a La Stampa, risalgono al 29 settembre scorso, quando la coppia gay ha trovato messaggi omofobi e ricattatori attaccati alle pareti, al portone e all’ascensore (ça va sans dire, anonimi):
Chiarimenti rivolti alle fate ignoranti. Con riferimento all’ultimo pizzino affisso dai diversamente sessuati. Siete affetti da un’ignoranza che è seconda solo alla vostra sete di riscatto sociale che non avverrà mai! Ci fate pena!
Stando a quanto raccontato ai microfoni del quotidiano da Alex, 44 anni, i problemi con alcuni inquilini del condominio sono scoppiati a seguito di alcune futili beghe di palazzo, che hanno spinto l’uomo a chiedere legalmente la revoca dall’incarico dell’amministratore. Due inquilini, in disaccordo con la scelta di Alex, hanno di conseguenza etichettato i due in pubblico come “truffatori“. Dalla calunnia all’offesa connessa all’orientamento sessuale della coppia il passo è stato breve.
Ai microfoni de La Stampa, Alex ha raccontato di aver trovato gli stessi volantini sparsi successivamente per tutto il quartiere, nonché di aver ricevuto minacce da parte di una donna dello stabile, che avrebbe garantito di farsi aiutare dal nipote “grande e grosso” per far abbandonare loro l’appartamento. Volente o nolente. Anche l’auto del ragazzo sarebbe stata vandalizzata dagli stessi che puntano all’esasperazione dei due, che pure non intendono arrendersi, allontanandosi di propria volontà dal palazzo:
Trasferirmi? Assolutamente no. Questa vicenda mi dà ancora più ragione di stare lì. Nella speranza che cambi qualcosa.
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