Ottima notizia dalla Croazia, dove i giudici di un tribunale di Zagabria hanno dato ragione a una coppia gay, che ora potrà essere inclusa nella lista delle famiglie affidatarie.
Non è stata la politica dunque a permettere questo passo in avanti, ma l’impegno di due uomini, Mladen Kozic e Ivo Segota. La coppia nel maggio del 2016 aveva fatto richiesta per adottare un bambino presso il Centro di assistenza sociale di Zagabria. Il centro ha inizialmente accolto la richiesta, ma è stata poi rifiutata, poiché Mladen e Ivo sono conviventi.
Sostenuti dalla Rainbow Family Association, i due hanno deciso di intentare causa al Ministero della Demografia, Famiglia, Gioventù e Politiche Sociali. A 5 anni dalla prima seduta, i giudici di Zagabria si sono espressi a favore della coppia LGBT.
Ma la Croazia (forse) impugnerà la sentenza
Nonostante il ministero abbia già deciso di impugnare la sentenza del tribunale amministrativo per chiudere la questione, la decisione dei giudici apre la strada a tutte quelle coppie non eterosessuali che intendono adottare un bambino.
Difatti, come è capitato anche in Italia, il caso di Mladen Kozic e Ivo Segota ha creato un importante e complesso precedente, che potrebbe essere sfruttato da altri per far avverare il sogno di crescere un bambino. La coppia inoltre aveva già ottenuto lo status di coppia affidataria dopo aver superato il test attitudinale, aperto anche alle coppie unite civilmente (come sancito dalla Corte Costituzionale nel 2020).
Grande successo per le associazioni LGBT
Daniel Martinović, il presidente della Rainbow Family Association, ha pubblicato un comunicato sulla questione:
Troviamo ancora difficile credere di aver sperimentato questo sviluppo della situazione; ci aspettavamo una lunga odissea legale e un viaggio alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Tuttavia, il tribunale amministrativo di Zagabria ha agito correttamente, rispettando la Costituzione della Repubblica di Croazia, le convenzioni internazionali e le nostre leggi, e si è pronunciato a favore dei nostri membri Mladen Kožić e Ivo Šegota. Siamo molto felici per questo verdetto, non solo per Mladen e Ivo, ma anche per tutte le altre coppie che stanno valutando l’adozione e che vogliono allargare la loro famiglia in questo modo.
Ripetiamo la stessa cosa da cinque anni ormai: i cittadini della Repubblica di Croazia non devono essere discriminati a causa del loro orientamento sessuale e/o identità di genere e tutti devono avere uguali diritti. La Costituzione è chiara: non può esserlo. Sia che dobbiamo pagare le tasse, cercare un lavoro o se vogliamo diventare genitori adottivi o genitori adottivi, essere gay, lesbiche, bisessuali o eterosessuali non dovrebbe avere importanza. Per quanto riguarda l’adozione, l’idoneità di qualcuno dovrebbe essere valutata dalla professione, non dalla politica.
Grazie ancora a tutti per il loro sostegno e supporto in tutti questi anni, le nostre recenti vittorie legali relative all’affido, all’adozione e alla non discriminazione ci mostrano come ciò per cui stiamo combattendo sia giusto e come vogliamo continuare a lottare per i diritti delle persone LGBTIQ in Croazia. Stiamo ancora assistendo a discriminazioni, ad esempio nelle procedure di riproduzione medica assistita o nel riconoscimento della cittadinanza croata ai figli di genitori LGBTI nati fuori dalla Croazia, in modo che la nostra lotta non finisca. E a tutti coloro che si preoccupano di come sarà per i bambini delle famiglie arcobaleno – i nostri bambini stanno abbastanza bene, grazie per avermelo chiesto! È una società che deve lavorare sul suo rapporto con i gruppi vulnerabili, dal sistema educativo al discorso nello spazio pubblico, e anche se vediamo che gli atteggiamenti nei confronti di diversi orientamenti sessuali e identità di genere stanno cambiando in meglio, possiamo certamente essere ancora migliori e più solidali gli uni con gli altri.
La Croazia, a livello di diritti civili, ha una legge che tutela le minoranze, approvata nel 2006 e “utilizzata” per la prima volta nel 2007, quando un uomo è stato condannato a 14 mesi di carcere per aver lanciato una molotov alla marcia del Zagabria Pride.
E se il matrimonio tra coppie dello stesso sesso è vietato dalla Costituzione, le coppie gay possono contare sulle unioni civili e anche sulla coabitazione (una forma di convivenza che dopo 3 anni fornisce il diritto ad alcuni benefici). La stepchild adoption è possibile dal 2014, e con l’ultima sentenza anche l’adozione. Ancora impossibile invece la donazione del sangue per gli uomini omosessuali e la GPA (indipendentemente dall’orientamento sessuale).
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