Cambiano le icone estetiche del lesbismo. Pur continuando a conservare gelosamente rispetto e desiderio verso quella grande fetta di lesbiche maschiette che da anni seducono anche la femminilità eterosessuale, le nuove generazioni di "lesbian girl" arricchiscono il panorama lesbico di altra linfa, ampliando i nostri orizzonti.
Le adolescenti vengono fuori senza sentirsi obbligate a seguire vecchi canoni estetici che a noi, in qualche
caso, sono serviti a sentirci parte di una famiglia, di un gruppo, di una tribù che ci rappresentava e di cui volevamo far parte in qualche modo, nonostante gli innumerevoli ostacoli, le paure, le controversie personali: voglia di trasgredire e di essere altro in una società troppo piccola e stretta da togliere il respiro. Voglia di tirare fuori la parte più virile di noi stesse, di sedurre e di piacere alle donne credendo di doverlo fare alla maniera degli uomini. Bei tempi sì, ma belli anche oggi.
Bello vedere che la seduzione non ha più limiti né schemi tradizionali, bello vedere che le nuove tendenze lesbiche danno spazio a tutte le possibilità, belle le maschie che si sentono tali, le dure, le forti, le aggressive ma tenere, belle le trasandate, quelle che a oltranza
continuano a non piacersi eppure piacciono tanto, quelle che fumano le sigarette, il sigaro, la pipa o l’erba, che giocano a calcio a basket o a pallavolo, belle le brutte che brutte non sono mai, e bella chi va in palestra e dall’estetista, chi si depila e si trucca, chi non fuma e non beve, bella chi crede che portare una minigonna e i tacchi e sedurre attraverso la propria femminilità non sia per forza sinonimo di eterosessualità o bisessualità, ma semplicemente sentirsi donna che ama le donne e le ama anche per questo.
Le spiagge gay e lesbiche pullulano di topless e di tanga, di donne in boxer sempre meno: nessuna discriminazione, è soltanto la moda che cambia, il desiderio di essere e di mostrarsi. Che male c’è? A una festa succede che le organizzatrici lascino che le ragazze ingaggiate dalla discoteca ballino sul cubo mezze nude, come centinaia di ragazze in
centinaia di discoteche nel mondo, e capita che un gruppo di lesbiche s’incazzino per essere state trattate come uomini, se la prendano in modo puerile con le innocue ballerine e accusino le organizzatrici di tradimento!! Peccato che le appartenenti a quel gruppo fossero tra le più maschie di tutto il locale e che il loro comportamento somigliasse tanto a quello di gruppi di ragazzi di sesso opposto. Peccato che non si siano preoccupate che a molte altre di noi (me compresa) non dessero alcun fastidio. Pluralità è una parola che molte lesbiche chiedono, ma che poche rispettano.
Sport, moda, ricerca della bellezza, amore per la diversità, per i viaggi, comunicazione e nuove conoscenze, anche le lesbiche non ne sono immuni, segno che le nuove tendenze puntano a una maggiore integrazione nella società e a una sempre minore ghettizzazione. Ecco perché dovremmo cominciare a pensare di meno a isolarci e di più a collaborare e condividere intenti con i gay, comprese le serate in discoteca, le feste e quant’altro sia divertimento.
In alcune città si lamenta la carenza di luoghi solo donne, probabilmente perché è sempre più difficile radunare un numero sufficiente di ragazze a garantire economicamente serate
successive, oppure perché molte preferiscono divertirsi in luoghi misti e altre preferiscono divertirsi in altri modi, allora? Allora promuoviamo la cultura lesbica col cinema, il teatro, la letteratura, i siti Internet, la politica, ma impariamo a divertirci variando gli appuntamenti e creando situazioni che coinvolgano, insieme, gay e lesbiche e quando si può, perché no, etero. Utopia? Forse. Ma è bello crederci.
di jaguar
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