La Rai smentisce la censura.
Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad “adeguarmi ad un SISTEMA” dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi pic.twitter.com/gu14BxM3G6— Fedez (@Fedez) May 1, 2021
Un terremoto, una slavina, uno tsunami. Il primo maggio del 2021 entrerà nella storia della televisione grazie a Fedez, che dal palco del tradizionale concertone ha denunciato un tentativo di censura da parte dei vertici Rai per il suo monologo a sostegno del DDL Zan e contro l’omofobia leghista. Dalla Rai hanno inizialmente smentito di aver attuato qualsivoglia censura, portando Fedez a compiere il gesto estremo. Ovvero pubblicare la telefonata con la vicedirettrice di Rai3, che aveva ritenuto ‘inopportuno’ il suo intervento. Una telefonata di due minuti e poco più in cui il rapper si infuria, giustamente, per la museruola che alcuni hanno provato a mettergli. E per quale motivo? Perché voleva fare nomi e cognomi di politici che negli ultimi anni hanno esplicitato omotransfobia, con orgoglio. Nulla di inventato da parte di Fedez, che se n’è assunto le responsabilità, bissando sui social con la pubblicazione di una telefonata che farà inevitabilmente cadere qualche testa a viale Mazzini.
Ebbene se Ostellari, duramente criticato da Fedez in diretta tv, si è limitato ad un tweet di poche parole (“Dorme sereno chi ha la coscienza a posto, notte a tutti“), Salvini via Facebook ha diffuso il solito quantitativo di menzogne.
“Adoro la Libertà“, ha scritto il leader leghista, poche ore dopo aver messo le mani avanti augurandosi che nessuno, dal palco del concertone, osasse fare monologhi di stampo politico. “Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna“. Il solito mantra, la solita dichiarazione che Salvini ripete come un ossesso da mesi, ad ogni intervista, mentendo sapendo di mentire. “Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così“, ha continuato l’ex ministro dell’interno. “Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti. Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono“. E qui, Salvini, ha ricominciato ad inventare, associando il DDL Zan a concetti che nulla c’entrano con la legge attualmente in discussione in Senato.
Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire. Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo.Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il presente e il futuro del mondo.
Immediata la replica di Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge che si è domandato: “Ma Salvini quanto continuerà con fake news, con temi che nulla c’entrano con una legge contro i crimini d’odio? Smetta di insultare l’intelligenza degli italiani e abbia il coraggio di dire che è contrario a una legge che tutela la vita e la dignità delle persone”.
Laura Boldrini ha invece definito “inaccettabile il tentativo della Rai di censurare Fedez, un artista che si sta spendendo per l’approvazione del DDL Zan. Il Paese ha bisogno di questa legge ed ha bisogno di voci indipendenti pronte a battersi per la libertà di espressione e i diritti”.
Nicola Zingaretti, ex segretatio PD, ha applaudito Fedez per aver “citato frasi ed espressioni di alcuni politici della Lega. Forse ora se ne vergognano, ma certo la soluzione non può essere la censura di un artista. Ricordiamoci che ci sono esseri umani picchiati e offesi solo per quello che sono. Dovrebbe essere naturale approvare una legge che li tuteli. Questa è la legge Zan e va approvata”.
“Ascolto le parole coraggiose di Fedez al concertone”, ha proseguito Monica Cirinnà. “Un Primo Maggio dei diritti, civili e sociali insieme. In Italia non c’è né ci sarà mai censura, ed è assurdo doverlo ripetere. Mai, soprattutto in Rai, servizio pubblico, chiamato al rispetto della Costituzione“.
“Sebbene la Lega abbia tentato la via della censura preventiva – ma non gli stava tanto a cuore la libertà di parola e d’espressione? Ah già, solo quando è la loro!, Fedez non si è fatto intimorire, e ha parlato al concerto del 1° maggio“, ha scritto sui social Alessandra Maiorino, senatrice 5 Stelle. “Tutti dovremmo avere lo stesso coraggio e quella stessa fiducia nelle Istituzioni che oggi ha dimostrato Fedez: prendere posizione, dire ciò che si pensa, contrastare il bullismo, di strada o politico che sia, significa non solo avere coraggio, ma avere fiducia nelle istituzioni democratiche. Noi andiamo avanti nell’esame e nell’approvazione della legge Zan contro l’omotransfobia. Perché abbiamo fiducia nelle Istituzioni e abbiamo fiducia nel Paese Italia, che è meglio di quello che vien fuori dai dipinti dei leghisti“.
Quel che accadrà nelle prossime ore, tanto a livello politico quanto televisivo, non è ancora chiaro, ma certo è che Fedez ha scoperchiato il vaso dell’ipocrisia nazional popolare sull’omotransfobia. E noi non possiamo che dirgli grazie. 10, 100, 10.000 volte.
grande Fedez
Qualcuno molto intelligentemente ha risposto al papà di Benedetto e Mario Ostellari , scrivendo che lui non avrebbe allora potuto ben dormire!