Come scritto ieri, alla fine la maschera è caduta. Oggi scadeva il tempo concesso dal presidente leghista di commissione giustizia al Senato Andrea Ostellari a Lega, Forza Italia e Italia Viva, chiamati a presentare le proprie proposte emendative al DDL Zan.
Italia Viva, dopo settimane di polemiche e velate richieste, ha presentato 4 proposte di modifica a firma Davide Faraone, Capogruppo in Senato. La prima è la soppressione dell’articolo 1, riportando quindi il DDL Zan “alla definizione contenuta nello Scalfarotto”, sostituendo quindi i motivi di discriminazione “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” con la frase ‘o fondati sull’omofobia o transfobia’, oltre al tema della disabilità, e rivedendo conseguentemente l’articolato“.
Peccato che i termini “omofobia” e “omotransfobia” non esistano nel nostro ordinamento, a differenza dei termini “sesso”, “genere”, “orientamento sessuale” e “identita’ di genere” (ovvero “l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione“) ad oggi contenuti nel DDL. Non va poi dimenticato che a volere fortemente questo articolo 1, approvato alla Camera ad ampia maggioranza, fu Elena Bonetti, ministra delle pari opportunità quota Italia Viva, con prima firma Lucia Annibali, deputata IV. La richiesta di tornare al famigerato DDL Scalfarotto, archiviato la scorsa legislatura perché disossato e rimasto anni tra le ragnatele della commissione, lascia poi alquanto interdetti. Se non andava bene prima, non si capisce come possa andar bene ora.
Ma non è finita qui. Si chiede anche di modificare l’articolo 7, dopo le parole “nel rispetto“, inserendo “della piena autonomia scolastica“. Articolo 7, ricordiamo, che prevede “in occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” del 17 maggio, “cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa” nelle scuole per sensibilizzare contro l’omofobia e la transfobia, “nel rispetto del piano triennale dell’offerta formativa, e del patto educativo di corresponsabilità”. Italia Viva vuole che sia aggiunto “dell’autonomia scolastica“.
Il partito di Renzi, infine, chiede di sopprimere l’articolo 4, ribattezzato ‘clausola salva-idee’, voluta ai tempi da Forza Italia e a detta di IV da eliminare del tutto, affidandosi così unicamente al rispetto della Costituzione. Peccato che da quasi un anno il DDL venga inutilmente tacciato di essere liberticida persino dinanzi a questa ‘clausola’ che ribadisce l’ovvio (“Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonche’ le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla liberta’ delle scelte, purche’ non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”), quindi figuriamoci cosa accadrebbe se venisse del tutto eliminata. Un regalo di nozze per le destre e il Vaticano.
Solo ieri Matteo Renzi chiedeva ‘dialogo’ tra i vari partiti di Governo, in modo dall’arrivare ad un punto d’incontro per approvare il DDL Zan. Come si possa ‘dialogare’ dinanzi a simili proposte, di fatto a rischio incostituzionalità nei termini “omofobia” e “transfobia” e che ricordiamolo obbligherebbero il DDL a ricominciare l’iter dall’inizio, tornando alla Camera dei Deputati, non è chiaro. Pd e 5 Stelle, non a caso, hanno rigettato le richieste di Italia Viva.
“Andiamo in aula il 13 luglio e lì si vede chi è a favore e chi contro”, ha ripetuto la capogruppo dem, Simona Malpezzi, come riportato da LaRepubblica.
“Mi pare che lo stesso Scalfarotto si sia espresso per una approvazione del ddl Zan così comè“, ha continuato Franco Mirabelli. “Non capisco questa presa di posizione renziana che significherebbe ricominciare daccapo. Oltretutto non ci fa fare un passo avanti, dal momento che nella passata legislatura è stata bocciata, non credo che d’improvviso ora piaccia alla destra”.
“Mi aspetto che Italia Viva difenda il testo che porta il mio nome e che hanno già votato alla Camera, che è stato frutto di una sintesi anche rispetto alla proposta Scalfarotto“, ha tuonato Alessandro Zan. “I termini “omofobia” e “transfobia” così come semplicemente ci sono in quel testo, vennero ritenuti anti costituzionali“.
Furibonda Monica Cirinnà: “La proposta di modifica di Italia Viva mi lascia interdetta. Renzi e Faraone così gettano la maschera e in un colpo solo delegittimano la loro ministra Elena Bonetti, le deputate e i deputati di Iv e Lucia Annibali prima firmataria dell’emendamento che introdusse l’articolo 1 della legge Zan che ora vorrebbero sopprimere. Allo stesso tempo abbandonano il movimento lgbt e le persone trans escludendo la identità di genere… con queste proposte Iv si allinea sulle posizioni della Lega e del centrodestra alleandosi con loro nella battaglia per affossare il ddl Zan”.
Martedì pomeriggio l’ultimo incontro in commissione per provare a trovare un punto d’incontro. Poi lo sbarco in aula per votare la calendarizzazione. Non c’è più tempo da perdere.
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Tradotto sta accontentando tutti quelli che osteggiano da sempre la legge tranne noi che siamo i diretti interessati.
In un solo colpo Renzi sta accontentando Arcilesbica togliendo l'identità di genere, il partito Gay togliendo il già emendato articolo 4 da loro definito omotransfobico, e le destre in generale.
Un mail bombing nel quali si dica che non si voterà Renzi e Faraone nelle prossime elezioni?