In attesa che il Premier Mario Draghi affronti oggi l’argomento alle Camere, come annunciato ieri, è Roberto Fico, terza più importante carica della Repubblica Italiana in quanto presidente della Camera dei Deputati, ad aver preso di petto l’inopinato affondo del Vaticano sul DDL Zan.
Intercettato da Agorà, su Rai3, Fico è stato chiaro e ineccepibile. “È semplice: il Parlamento è sovrano, i parlamentari decidono in modo indipendente. Il ddl Zan è già passato alla Camera, ora è al Senato, sta facendo il suo iter e noi non accettiamo ingerenze. Il Parlamento è sovrano e tale rimane”.
Ieri la Santa Sede ha inviato al al governo italiano una richiesta ufficiale di modificare il disegno di legge contro l’omofobia, la misoginia e l’abilismo, perché a loro dire violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. La politica nazionale si è spaccata, in attesa proprio di Draghi, che potrebbe oggi definitivamente affondare il DDL Zan, aprendo ad una revisione del testo già approvato a Montecitorio. “Domani sarà in Parlamento tutto il giorno, mi aspetto che mi facciano domande (sul ddl Zan e la posizione del Vaticano ndr) e risponderò in maniera ben più strutturata di oggi. È una domanda importante“, ha precisato dal Lussemburgo Draghi, dopo 4 mesi di silenzio assoluto finalmente atteso alle prime parole ufficiali sul disegno di legge più discusso d’Italia.
Stride, duole dirlo, anche il silenzio del Capo dello Stato, garante della Costituzione il cui articolo 7 sentenzia: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani“.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.