Dritto e Rovescio, l’orrore della prima serata Mediaset sulla legge contro l’Omofobia

L'irresponsabilità con cui si continua a fare un certo tipo di informazione tv sulla pelle di noi omosessuali non è più accettabile.

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3 min. di lettura

Dritto e rovescio è un programma di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, tra i promotori della fondazione di Forza Italia nel 1994, che ieri sera ha affrontato il tema della legge contro l’omotransfobia. Nel farlo hanno subito mandato in onda un servizio che ha presto divulgato menzogne, attraverso un portavoce di Pro Vita e Famiglia che è tornato a raccontare l’assurdità di un DDL che farebbe da ‘bavaglio’ alla libertà di parola. Una bugia più volte smentita dal relatore Alessandro Zan, e dalla bozza di DDL diffusa on line la scorsa settimana, eppure ancora una volta veicolata. Tornato in studio, Del Debbio ha ‘voluto dire due parole‘.

Certamente quando si legge la dignità di una persona, si lede la dignità di una persona. Le fondamenta dei diritti umani non riguardano alcune categorie specifiche, ma tutte le persone. Bisogna anche dire che se, l’ipotesi che alcuni ventilano, che con questa legge potrebbe essere che uno non può dire una serie di cose che non sono offese ma critiche, è evidente che non andrebbe bene. Posso essere a favore o contro alle adozioni gay, ma se sono contro non offendo nessuno. È una mia opinione, punto e basta, vanno difese entrambe e non ci può essere discussione.

Tutto ciò, come abbondantemente detto da Zan, non sarà contemplato all’interno della legge, vista l’assenza del reato di propaganda. Eppure ancora oggi, puntualmente, si istiga il dubbio al telespettatore, si fa credere alla famigerata ‘casalinga di Voghera’ che se questo DDL dovesse passare probabilmente la sua libertà di pensiero e di parola ne uscirà limitata. “Dire che la famiglia è solo tra uomo e donna sarà reato?”, si leggeva nel sottopancia televisivo, con ospite in studio Mario Adinolfi e in collegamento esterno Nausica Della Valle, che da anni sostiene di essere ‘tornata eterosessuale’ grazie a Dio, Giancarlo Donzelli di Forza Italia e Pietro Senaldi di Libero. Si può fare informazione sulla legge contro l’omotransfobia con simili personaggi?

In collegamento anche Martina ed Erica, fidanzate diventate celebri sul web perché travolte dagli insulti dopo un semplice bacio social, e Vladimir Luxuria, che ha faticosamente provato a spiegare i reali contenuti del DDL. Adinolfi ha subito svuotato l’allarme omofobia definendosi la più ‘grande vittima social di questo Paese‘, perché a suo dire subissato di insulti, urlando come un ossesso. “Volete fare questa legge per intimidire tutti quelli che non ritengono di voler dare il semaforo verde alle vostre richieste. Questa legge è sbagliata, liberticida e fascista”, ha continuato Adinolfi, prima di lasciare la parola alla Della Valle.

Ex omosessuale è bruttissimo, noi abbiamo ritrovato la nostra condizione. Questa proposta di legge ci priverà della libertà di espressione, di stampa.  C’è già una legge che tutela le descriminazioni, la violenza. Una legge che tutela tutti. Noi siamo più discriminati di voi. Perché sembra che se uno è tornato alle origini, è omofobo ed è contro di voi. Noi vi amiamo. Io sono stata omosessuale fino a 44 anni. Ho cercato l’amore dappertutto. È da tempo che io prego per te, Vladimir.

“Risparmiati le tue preghiere”, ha replicato Luxuria, giustamente stizzita, mettendo un punto alle parole di una Nausica che Mediaset continua incredibilmente e vergognosamente a mandare in onda. Del Debbio ha poi lanciato un servizio che ha raccontato la storia di un uomo aggredito e discriminato perché omosessuale, ma al ritorno in studio non è seguito nessun commento su quanto visto, perché la disinformazione è proseguita, cavalcando per l’ennesima volta la bufala di una legge censoria, ‘nazista’, bavaglio. Una proposta di legge, tra le altre cose, ancora mai presentata, perché solo la prossima settimana la bozza arriverà in commissione giustizia, anche se già anticipata dal suo stesso relatore Alessandro Zan.

Un blocco di mezz’ora onestamente indecente e finito tra gli insulti, perché Adinolfi ha parlato di una legge inutile in relazione ai poco più di 200 casi denunciati in 10 anni (non esistendo un reato, la conta delle denunce è pressoché insensata), che dovrebbe far pesantemente riflettere sullo stato comatoso in cui riversa l’informazione televisiva italiana, puntualmente trasformata in un fazioso pollaio che alimenta disinformazione. Rete 4 è da tempo diventata la tv sovranista di Mediaset, perenne megafono per Salvini e Meloni, ma a tutto c’è un limite, anche perché il pubblico di riferimento si è pericolosamente ampliato.

Dritto e Rovescio è stato infatti incredibilmente visto da 1.261.000 telespettatori, con il 7.5% di share, conquistando il podio dei programmi in prime time più visti della serata, dietro Rai 1 e Canale 5. L’immagine di un movimento LGBT che vorrebbe imporre le proprie idee mettendo a tacere quelle contrarie è stata più volte veicolata, alimentando odio e confusione nei confronti di un DDL che andrebbe ‘semplicemente’ ad ampliare una legge già esistente, la legge Mancino, che da quasi 30 anni sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.  Una semplice verità passata sottotraccia, sotterrata da menzogne in arrivo da più parti, a tenaglia, puntualmente identiche, in modo da far germogliare il dubbio nei confronti di chi ascolta. Un certo modo di fare televisione sulla pelle di noi omosessuali a dir poco irresponsabile, semplicemente inaccettabile.

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Franzc Dereck 19.6.20 - 15:53

Alla fine , quello che conterà sono i numeri in Parlamento e non le trasmissioni TV . Il vero scempio potrebbe essere far passare una legge monca ed inefficace per compiacere i Vescovi ed i loro utili idioti . Se si raggiungerà lo scopo per cui questa legge è indispensabile e si svuoterà il portafogli di tanti omofobi , il nostro Paese sarà un posto migliore.

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maschioroma 19.6.20 - 13:47

Caro Federico, capisco il tuo sdegno di fronte ad una trasmissione di tale infimo livello, ma devi tener conto che in Italia persiste una fetta della popolazione ignorante, retrograda e chiusa a qualsiasi avanzamento della civiltà, e a queste persone va dato in qualche modo voce. Tu dici che spargevano menzogne ma cosa vuoi che dicessero, quello che pensavano veramente, che sono d'accordo sulle violenze sui gay? Si attacano alla libertà di parola, anche se nella legge non c'è il reato di propaganda, ma è l'unica critica alla legge spendibile verso il resto della popolazione. Vent'anni fa questa trasmissione sarebbe andata in onda su RAIUNO, oggi su RETEQUATTRO, il fanalino di coda delle reti mediaset e di quasi tutte le reti nazionali.

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