Ci aveva già pensato Emma Dante, la regista che con il suo I dialoghi delle carmelitane ha portato al teatro un Cristo né uomo né donna, esprimendo una forma d’arte che ‘non dovrebbe conoscere censure’.
Adesso anche all’Università di Cambridge si ricomincia a riflettere sulla presunta transessualità di Gesù (e la gente non la sta prendendo bene).
Ad accendere la mina è stato il dottor Michael Banner, decano del Trinity College, dopo aver definito ‘legittima’ la teoria di Joshua Heath, giovane studente di ricerca che prendendo come punto di riferimento le varie iconografie storiche, nel suo sermone parla di un Gesù dal ‘corpo non conforme’.
Heath parla di raffigurazioni dove Gesù ha un corpo simultaneamente sia maschile che femminile, affermando che “se il corpo di Cristo in queste opere è il corpo di tutti, dunque questo corpo è anche trans“.
Excl: Jesus could have been transgender, according to a University of Cambridge dean.
Worshippers were left “in tears” at the Trinity College service, shouted “heresy” at the dean and felt “unwelcome in the Church”.
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— Ewan Somerville (@ewansomerville) November 26, 2022
Nello specifico Heath fa riferimento a due opere: una risalente al 14esimo secolo nel Libro delle Preghiere di Lussemburgo, dove i genitali di Gesù assumono sempre di più la forma di una vagina, e nella Pietà di Jean Malouel risalente al 13esimo secolo.
Neanche a dirlo, più di qualcuno è andato in cortocircuito: da un anonimo membro della congrega anglicana che ha definito il pubblico all’ascolto ‘visibilmente a disagio, bambini inclusi’ e scritto una lettera di richiamo a Banner con l’accusa di eresia.
Ma per Banner la tesi di Heath è il punto di partenza per cominciare a riconsiderare l’immaginario con cui siamo cresciuti e riapplicarlo alle problematiche e questioni transgender nel nostro presente. “Per quanto mi riguarda, penso che quella speculazione fosse legittima” dichiara il decano al Daily Telegraph “Che vi troviate d’accordo o meno con questa interpretazione, dice qualcosa su quella tradizione artistica o su come fatichiamo ad applicarla alle questioni attuali riguardo la transessualità“.
L’ipotesi ha generato una reazione a catena di indignazione, scomodando per l’occasione tutta la transfobia del caso, ma lo stesso Trinity College ha specificato che né Michael Banner né Joshua Heath ritengono che Gesù fosse davvero transgender, ma che la speculazione avesse l’obiettivo di stimolare un dibattito aperto all’interno del contesto universitario , per esplorare e riflettere sulla ‘natura dell’arte religiosa” attraverso ‘un pensiero provocatorio’.
Tuttavia, non è la prima volta: nel 2016, Suzanne DeWitt del Washington Post, scrisse che ad offendersi sono sempre “quei cristiani che prendono la Bibbia alla lettera” dichiarando che i credenti impongono il proprio filtro personale su frasi e storie pur di giustificare delle specifiche ideologie. “Se facessero davvero quelo che proclamano, stando alle loro regole esegetiche, vedrebbero subito che Gesù è il primo uomo transgender“.
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