È di queste ore la polemica scatenata dal consigliere del Comune di Bergamo Filippo Bianchi contro lo spettacolo organizzato dal Donizetti Opera 2022 per celebrare l’anniversario della nascita del compositore. L’evento, che ha visto le esibizioni di artisti internazionali e nazionali della scena techno contemporanea e artistə drag, è stato definito dal consigliere “ideologia LGBT”.
Al netto della polemica, chi è Filippo Bianchi? Aderente al partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, è stato componente della commissione consiliare permanente nel 2019 e da luglio 2022 è consigliere comunale. Originario di Firenze, ma residente a Bergamo, Bianchi condivide la visione conservatrice del partito a cui appartiene, come si evince dalla breve biografia che lo descrive sul sito del Comune di Bergamo e che è già tutto un programma.
«[Filippo Bianchi] è un attivo pro-vita e pro-famiglia, controrivoluzionario, difensore del Diritto naturale e della civiltà europea, fondata sulle radici cristiane; combatte la Buona Battaglia contro le ideologie di genere, il crimine dell’aborto e l’islamizzazione dell’Occidente»
L’affondo sull’ideologia LGBT che ha rivolto al festival dell’opera lirica di Bergamo è solo l’ultima di una serie di affermazioni agghiaccianti che il consigliere ha realizzato, la maggior parte affidate al suo profilo Facebook, trasformato in una pagina di raccolta di propaganda e disinformazione.
Per quanto riguarda la comunità LGBTQIA+ e la fantomatica ideologia gender, Filippo Bianchi si è largamente espresso con alcuni post diretti, ad esempio, al corso sul tema LGBTQ+ organizzato dal Comune di Pavia che aveva scatenato un accesso dibattito all’interno del centrodestra.
Ovviamente, non poteva mancare anche un commento sull’ormai celebre e più che discusso episodio del cartone animato di Peppa Pig in cui compare per la prima volta una coppia lesbica e che, a detta del consigliere, si è trasformato in uno strumento per «deviare le nuove generazioni».
Ma non è solo l’ideologia LGBT con cui Bianchi sembra avere un problema: a detta sua, anche l’ambientalismo sarebbe in realtà un’ideologia promossa dalla sinistra e i provvedimenti presi a favore dell’ecologismo solo un modo per dare fondo alle casse comunali riempite dalle tasse dei cittadini.
La questione dell’aborto è, comunque, quella centrale. Da convinto pro-vita e difensore dei bambini nel grembo materno, Filippo Bianchi non si astiene certo dall’accusare tutte le donne che si macchiano di questo “crimine” di omicidio. Lanciandosi in voli pindarici che vanno dalle semplici accuse a discorsi alquanto dubbi su come la rivendicazione delle donne di avere il controllo del proprio corpo sia solo una scusa, le sue affermazioni sono a dir poco sconcertanti.
Tuttavia, sia chiaro, alcuni attacchi al diritto all’aborto e alla legge 194 arrivano da una genuina preoccupazione della salute delle donne. Non ci sarebbe altro motivo, altrimenti, di sottolineare come vietare l’aborto potrebbe essere una efficace forma di prevenzione contro il tumore al seno, dato che secondo gli studi citati da Bianchi l’aborto può incrementare il rischio di ammalarsi.
Dal rivendicare le libertà dei no-vax, «discriminati per non aver ceduto a vili ricatti e tentativi estorsivi macchinati dagli ex ministri Draghi, Speranza e Brunetta», a una sentita arringa contro la festa di Halloween, secondo Bianchi momento di ritrovo per satanisti che operano sacrifici umani uccidendo i gatti neri, c’è da dire che la fantasia galoppa veloce. Se non fosse che coloro che condividono le sue posizioni governano il Paese, scapperebbe anche un sorriso.
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