La cerimonia pubblicata in onore di Xavier Jugelè, il poliziotto ucciso durante l’attentato terroristico sugli Champs Elysees, è iniziata questa mattina alle 11 nella caserma centrale della città in cui il militare 37enne ha trovato la morte giovedì scorso. Durante le celebrazioni ha parlato anche il marito di Jugelè: “Sono tornato a casa senza di te e ho provato un profondo dolore”.
Dopo l’esecuzione della Marsigliese e un passaggio in revisione dei vari battaglioni, la bara di Xavier Jugelé, a cui è stato dato il grado postumo di capitano, è stata accompagnata dalla Marcia funebre di Chopin fino nel grande cortile della caserma dove il giovane prestava servizio.
La memoria della vittima è stata celebrata anche dal compagno con cui Xavier ha condiviso l’intera vita e con il quale si era da poco unito civilmente; per il giornale Le Figaro questo è un evento unico nel suo genere in quanto è la prima volta che il coniuge di un poliziotto rimasto ucciso parlerà durante un evento ufficiale.
Fra le autorità che presenti c’era il presidente François Hollande, che ha preso la parola per primo, e i candidati al ballottaggio per le presidenziali francesi, Emmanuel Macron e Marine Le Pen, che qui si incontreranno per la prima volta dopo l’esito delle elezioni di domenica. Molte le delegazioni in rappresentanza di corpi militari stranieri, come l’FBI, la polizia di New York, la polizia belga o olandese, che sono presenti per dare loro il loro sostegno al collega vittima del terrorismo.
Il compagno di Jugelè, Etienne Cardiles, ha preso la parola visibilmente commosso di fronte alla bara del suo compagno avvolta dal tricolore francese: “Quella sera sono tornato a casa e non ti ho trovato, è stato un dolore profondo. Si tratta di una sofferenza senza odio e per esprimerla voglio prendere in prestito le parole di Antoine Leiris (un giornalista francese la cui moglie morì negli attentati al Bataclan ndr): non avrete il mio odio, non mi appartiene e non apparteneva a te, Xavier” ha detto molto commosso Cardiles concludendo con un “Ti amo”.
Oltre alle autorità politiche era ovviamente presente la famiglia e i colleghi di Xavier Jugelé, mentre il presidente Hollande ha accolto durante la cerimonia anche una delegazione di Flag!, l’associazione LGBT di cui il Xavier era membro attivo da molti anni.
Xavier Jugelé è morto dopo essere stato colpito sugli Champs Elysées dall’attentatore Karim B: sarebbe stato trasferito ad altri compiti nel mese di maggio, ma ieri sera era ancora in servizio sulla più famosa arteria parigina, come aveva fatto in molte altre occasioni. Era tra l’altro in servizio anche la sera del 13 novembre 2015, quando fu inviato in soccorso degli spettatori massacrati e presi in ostaggio al Bataclan e aveva fatto parte della squadra che sorvegliò un anno dopo la riapertura del locale con un concerto di Sting.
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Che coppia favolosa, non oso immaginare la solitudine di lui che è rimasto senza il compagno di una vita..
Di tutti i telegiornali che ho visto solo skytg24 ha fatto ascoltare almeno parte del discorso. Tutti gli altri hanno considerato la cerimonia un dettaglio per concentrarsi unicamente sul ballottaggio che ci sarà fra 2 settimane.
Ovvio, il popolo italiano resterebbe troppo turbato nel vedere un filmato come quello. Non si possono stravolgere stereotipi consolidati da decenni. Il solo fatto che il compagno ucciso era gay ha provocato un cortocircuito nelle teste di tanti italiani, al punto che in tantissimi hanno criticato il fatto che la stampa abbia divulgato l'orientamento sessuale del poliziotto. Basta che ti fai un giro tra le notizie pubblicate sul Fatto Quotidiano, il Corriere della Sera, Il Giornale e tanti altri per avere la conferma di quello che ho scritto.
Per correttezza aggiungo che Repubblica ha appena pubblicato una grande foto in prima pagina citata da Franco Di Mare a Unomattina.