Oggi 70enne, e già sindaco di Milano per due mandati, dal 1997 al 2006, Gabriele Albertini sarebbe stato scelto dal centrodestra come sfidante di Beppe Sala alle prossime elezioni per governare la città meneghina. Ne è convinto “Giornalettismo“, che parla di un Albertini a “un passo dal sì“.
Nel 2001 Giovanni Felice Mapelli e Roberto Schena presentarono un esposto al Procuratore della Repubblica Gerardo D’Ambrosio contro l’allora sindaco Albertini, che in riferimento al Pride disse: “Riguardo al GAY PRIDE… non capisco il senso di queste manifestazioni; a questo punto potrebbero ben manifestare anche gli onanisti… che sono sicuramente più numerosi e con i quali si identificherebbe gran parte delle persone… Una manifestazione più rappresentativa“. Onan, per chi non lo sapesse, era il masturbatore che per non procreare disperdeva il seme, proprio per questo motivo punito e maledetto da Dio.
A proposito dell’omosessualità, l’allora sindaco di Milano disse inoltre che «contraddice il fondamento stesso della società», per poi sottolineare come “non sono mai stato gay anche se vanno di moda i presidenti di regione omosessuali”, e come fosse “chiaro che il figlio di una coppia omosessuale cresce in un ambiente che quasi lo obbliga a essere omosessuale”. Nel 2013, da noi intervistato ribadì il proprio no alle unioni civili, al matrimonio per le coppie dello stesso sesso, al pride, all’omogenitorialità e alle adozioni per le coppie gay. Il motivo?
Ritengo che inserire un bimbo già colpito da un trauma in una coppia dello stesso genere possa aggiungere scompensi a una condizione già instabile a causa dell’abbandono dei genitori naturali. Questo non significa mettere in discussione l’affetto che un bambino può ricevere da una coppia dello stesso sesso. Però credo che un bambino proveniente da una situazione traumatica, come quella indotta dall’essere orfani, per trovare la serenità e l’equilibrio di cui ha diritto per crescere, debba avere un padre (uomo) e una madre (donna).
Dopo aver politicamente parlando resuscitato Letizia Moratti, ex sindaco promossa vicepresidente di Regione Lombardia nonché assessore alla sanità al posto di Giulio Gallera, il centrodestra lombardo punta quindi ad un clamoroso bis in salsa revival. Ma in questo caso con una piccola e decisiva differenza: saranno i milanesi a dover eventualmente votare Gabriele Albertini, possibile candidato contro Beppe Sala.
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Lungi da poter far un outing : ma ho sempre pensato che fosse gay . Ed ha dette tutte quelle sciocchezze? Aveva ragione Sigmund Freud : i peggiori omofobi sono gay repressi!
vecchio decrepito