Lorran Oliveria, fotografo di 21 anni, è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato picchiato con un manico di scopa dai vicini che hanno deriso lui e il suo ragazzo.
In un post pubblicato su Facebook, con tanto di scatti che mostrano lividi e graffi, ha spiegato che si era recentemente trasferito con il suo ragazzo a Itabuna a Bahia, con i nuovi vicini che hanno da subito cominciato a sfotterli, insultarli, facendo loro scherzi omofobi.
Il 30 agosto scorso, Lorran, il suo ragazzo e tre amici erano insieme in casa, quando un gruppo di vicini ha iniziato a deridere i loro “gesti effeminati“. Il suo ragazzo, Guilherme Ramos, ha deciso di confrontarsi con una dei vicini, chiedendole se ci fossero dei clown in zona, e se fossero in un circo, “perché lei stava facendo il circo, stava urlando in modo molto arrogante“.
Nel tentativo di mediare la situazione, Lorran è intervenuto e si è messo tra i due, iniziando a discutere con la donna, che ha iniziato ad aggredirlo “verbalmente e fisicamente in modo del tutto incontrollabile”.
Mi ha aggredito. Altri membri della famiglia mi hanno spinto, diverse persone della sua famiglia mi hanno preso a spintoni. C’era aggressività fisica oltre che verbale. Suo cognato mi teneva le mani. Tutti erano indignati da questa situazione. Mi ha colpito il petto e mi ha graffiato la faccia. Ha persino preso un manico di scopa per attaccarmi, ma è stata fermata da sua sorella.
Dopo l’attacco, un amico ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto Lorran stava ancora tremando, piangeva, era terrorizzato. Ma la polizia, incredibile ma vero, ha ammanettato il 21enne Lorran, e non la donna che lo aveva aggredito. Una volta alla stazione, Lorran è stato ammanettato in una stanza, mentre la donna che l’ha aggredito era semplicemente alla reception, in attesa di essere interrogata. Lorran attende ora il processo e ha chiesto aiuto sui social, un avvocato che possa difenderlo. “Non ero mai stato fisicamente aggredito. Ho il petto pieno di lividi, la mia faccia ha tre grossi graffi, mi fanno male le braccia e le costole. Sto prendendo dei farmaci, provo molto dolore. Tutto questo è molto ingiusto, sia per me che per Guilherme. Vogliamo essere trattati come le persone normali come siamo. Vogliamo sopravvivere, essere rispettati. Lo vogliamo e basta. Siamo esseri umani. “
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