Alla vigilia della Giornata Internazionale contro l’Omotransfobia la destra italiana si è scatenata contro la nota diffusa dal Ministero dell’Istruzione, che la scorsa settimana ha invitato le scuole a parlarne con gli studenti. Nulla di nuovo sotto il sole, visto e considerato che il 17 maggio si celebra in Italia da quasi 20 anni, con lo stesso Presidente della Repubblica a ricordare ogni anno l’atrocità dei crimini d’odio e la necessità di una legge ad hoc.
Eppure Pro Vita e Famiglia, Fratelli d’Italia e Lega hanno cavalcato l’invito del Ministero dell’Istruzione per propagandare, con il 46enne Rossano Sasso, leghista sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione nel governo Draghi, che ha detto “no al gender nelle scuole”.
“Tante mamme e tanti papà mi stanno contattando per esprimere la propria preoccupazione sulle possibili implicazioni contenute nella circolare ministeriale con cui si invitano le scuole di ogni grado a favorire occasioni di dibattito per la Giornata internazionale contro l’omofobia, in programma il 17 maggio“, ha scritto sui social Sasso. “Le indicazioni sono quelle di promuovere momenti di riflessione intorno a tematiche come il contrasto alla violenza in qualsiasi forma, la lotta contro le discriminazioni, il rispetto dei diritti costituzionali. I timori, da me condivisi, sono relativi alla possibilità che qualcuno, più o meno apertamente, strumentalizzi il dibattito, sconfinando nel tentativo di propagandare anche tra i più piccoli l’ideologia gender“.
La famigerata “ideologia gender” di cui nessuno conosce contorni e/o natura, come un tempo candidamente confessato dalla stessa Giorgia Meloni, ma sotto forma di spauracchio torna sempre puntuale a riemergere.
“Su questo va fatta chiarezza“, ha proseguito Sasso. “Il ministero dell’Istruzione vigilerà con grande attenzione e interverrà senza esitazioni laddove si ravvisassero palesi violazioni delle norme vigenti e del consenso informato dei genitori. Inoltre, chiederò agli uffici di emettere una circolare analoga per sollecitare le scuole a riservare la medesima attenzione in vista della Giornata internazionale della famiglia, istituita nel 1993 dalle Nazioni Unite e in programma il 15 maggio. Famiglia, non dimentichiamolo, fondata sul matrimonio, come recita l’articolo 29 della Costituzione italiana“.
Un post scriptum tristemente e volutamente descriminatorio, come a voler ribadire l’inesistenza di quelle famiglie arcobaleno che al matrimonio egualitario non possono arrivare, perché molto banalmente ancora mai legiferato dal parlamento. Un anno fa Sasso, come dimenticarlo, attribuì a Dante Alighieri la frase “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto“, in realtà frutto de “L’Inferno di Topolino”, parodia in sei parti uscita su Topolino (dal numero 7, ottobre 1949, al numero 12, marzo 1950) ad opera di Guido Martina e Angelo Bioletto.
Fratelli d’Italia, tramite i deputati Paola Frassinetti, Ella Bucalo e la senatrice Isabella Rauti, ha addirittura annunciato l’intenzione di voler presentare “interrogazioni alla Camera e al Senato chiedendo al ministro Bianchi di ritirare questa circolare con la quale si vorrebbero spalancare le porte delle scuole all’ideologia gender. Inoltre invitiamo le famiglie a prestare attenzione e a pretendere che qualsiasi iniziativa proposta dagli istituti scolastici preveda il consenso preventivo informato dei genitori“.
Secca la replica di Alessandro Zan: “Diciamoci la verità. Il putiferio di Lega e Fratelli d’Italia contro la circolare del Ministro Bianchi che invita le scuole a organizzare, in occasione del 17 maggio, momenti di riflessione contro le discriminazioni ha un solo nome: Omotransfobia“.
Dura anche la senatrice Alessandra Maiorino, coordinatrice del comitato per le politiche di genere e per i diritti civili del M5S: “L’unico vero scandalo è chi vorrebbe insegnare invece la discriminazione ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, chi vorrebbe deturpare la loro naturale propensione all’apertura verso il mondo e alla sua meravigliosa varietà con un concetto gerarchico di essere umano, dove alcuni sono meno umani degli altri, e quindi non possono godere degli stessi diritti. E’ osceno che protestino verso questa iniziativa del ministero, che si fonda, come ricorda la stessa circolare, sull’articolo 3 della nostra Costituzione“.
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