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GOVERNO: MARA CARFAGNA ALLE PARI OPPORTUNITA’

Incredibile nomina al Ministero delle Pari Opportunità nel nuovo governo Berlusconi: Mara Carfagna, quella del “gay costituzionalmente sterili”

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Incredibile ma vero: nuova Ministra delle Pari Opportunità, del dicastero cioè che si deve (o si dovrebbe) occupare della lotta contro le discriminazioni e per l’inclusione sociale di tutti e tutte, persone lgbt comprese, è Mara Carfagna, l’ex valletta televisiva di Piazza Grande e di molti altri programmi televisivi.

Classe 1975, salernitana, parlamentare di Forza Italia di cui è presidente del movimento delle donne, Mara Carfagna è nota al pubblico gay per lo scambio acido di battute che ebbe nel non lontano febbraio 2007 con Vladimir Luxuria, allora deputato.

Fu in quel periodo, infatti, che la Carfagna, alla prima manifestazione da lei organizzata da quand’è in Parlamento, il seminario "Donna, vita e famiglia", disse che i gay sono "costituzionalmente sterili", difendendo "il fondamento della famiglia" e osservando che "per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare". Frasi, quelle della ex soubrette e deputata di Forza Italia, che diedero origine a una sequela di reazioni. La prima ad arrivare è quella di Vladimir Luxuria che non fece giri di parole: "Non mi sento di prendere lezioni da chi crede di difendere la famiglia e intanto ne sta sfasciando una, quella di Berlusconi". La deputata di Rifondazione comunista faceva riferimento, evidentemente, alla vicenda dello scambio epistolare fra la moglie di Silvio Berlusconi, Veronica Lario e l’attuale nuovao presidente del Consiglio. All’origine del quale ci sarebbero stati – fra l’altro – i complimenti fatti dal leader azzurro alla "sua" parlamentare durante la cerimonia di consegna dei Telegatti. 

Premettendo di non essere "né bacchettona né portatrice di sentimenti antimoderni", la Carfagna aveva aperto il proprio intervendo il 7 febbraio 2007 affermando che "la famiglia è il fondamento della nostra società e come le fondamenta di ogni casa essa non teme soltanto le frane ma anche le infiltrazioni", e che dunque i Dico erano delle "infiltrazioni all’istituto della famiglia" e "non c’è nessuna ragione per la quale lo Stato debba riconoscere le coppie omosessuali, visto che costituzionalmente sono sterili".

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La deputata forzista, a onor della cronaca, si difese dall’attacco di Vladimir: "Il collega Luxuria o non ha capito o fa finta di non capire. Le parole che mi attribuisce sono una citazione del professor Francesco D’Agostino – spiega – presidente onorario del Comitato di bioetica, che riguardano esclusivamente le coppie omosessuali. In merito alle persecuzioni a danno degli omosessuali, ricordo al collega che attualmente vigono in alcuni Paesi guidati dalla sinistra". Nessuna replica "alle menzogne e alle offese personali", alle quali la Carfagna non risponde, sentendosi "cosciente che le strade battute nella sua attività dall’onorevole Guadagno lo rendono instabile quando si parla di argomenti così delicati". 

A proposito invece delle strade battute dalla neo-ministra, ecco una interessante galleria.

 

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