“Un disastro”, alle due di pomeriggio dalla buvette della Camera arriva il commento che incornicia la giornata.
Un disastro, sospira una deputata dem. Il voto unanime del Partito Democratico insieme a quello del M5s non riesce a frenare il ddl Meloni dal titolo: “Modifica all’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano”.
La punibilità del reato di maternità surrogata anche se compiuto da un italiano all’estero adesso procede spedito. Hanno votato a favore e compatti Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e il gruppo Misto composto dai transfughi di altri partiti che spingono la Commissione Giustizia a destra.
Italia Viva ha espresso due voti: contrario Catello Vitiello, astenuto Cosimo Ferri. Assente Lucia Annibali che, assicurano da IV, avrebbe votato contro.
L’argine alla legge che vuole rendere la Gestazione Per Altri reato universale cede, ma non avrebbe tenuto molto. Come anticipato ieri proprio da Gay.It il regolamento parlamentare avrebbe comunque permesso all’opposizione di presentare un testo e incardinarlo. Il voto in Commissione Giustizia però ci permette di leggere i giorni che verranno.
Sono già state svolte le audizioni sul tema e adesso è solo questione di tempi: presentazione degli emendamenti, voto e poi Aula. Il Partito Democratico ha già annunciato che presenterà in Commissione Giustizia diversi emendamenti soppressivi dell’intero testo. Una toppa al vuoto di una maggioranza che non c’è. Con questi numeri in Commissione il testo arriverà in Aula e la battaglia parlamentare in pochissimo tempo si sposterà sotto i riflettori tra discussioni negli studi televisivi e nelle piazze, il fuoco della campagna elettorale di Fratelli d’Italia si accende sul corpo delle donne e sulle famiglie arcobaleno.
Il disegno di legge è snello. Un solo articolo che punta a modificare l’articolo 12 della legge 40 che già recita:
“Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600 mila a un milione di euro.”
Il ddl Meloni inserisce il seguente periodo: «Le pene stabilite dal presente comma si applicano anche se il fatto è commesso all’estero».
Pochi sanno che esiste, sempre alla Camera, una proposta di legge di senso opposto. Rimasta però nel cassetto. Il ddl C 3016 dal titolo “Disciplina della gravidanza solidale e altruistica” è stato presentato il 13 aprile alla Camera con la firma di Guia Termini e di Nicola Fratoianni, Riccardo Magi, Doriana Sarli, Elisa Siragusa. Punta a riconoscere il diritto ad una donna di poter portare avanti una gravidanza per altri, “gestante” per altri, per soddisfare il desiderio di una coppia omologa (dello stesso sesso) o del singolo genitore o coppia eterologa per problemi di sterilità, infertilità, tramite la tecnica della fecondazione in vitro, in modo volontario e senza compenso economico, e quello di tutelare i minori nati da Pma fecondazione eterologa e da maternità surrogata, anche nati anche all’estero con quest’ultima tecnica, con il riconoscimento giuridico della filiazione per il genitore di “intenzione”.
Alla gestante, verrebbe corrisposto un rimborso per le spese (ad esempio mediche, per il mancato reddito percepito se lavoratrice autonoma o atipica etc.). Di età tra i 21 e i 45 anni, già con un bambino o una bambina propria, nata da lei, con non più di due gravidanze solidali gestite: sono le caratteristiche della gestante.
“All’iniziativa hanno lavorato al testo «numerosi giuristi e realtà associative per i diritti civili e la salute riproduttiva che è stato incardinato dall’Associazione Luca Coscioni e Certi Diritti” affermano Filomena Gallo e Leonardo Monaco rispettivamente segretari della prima e seconda associazione. Una controproposta che però ad oggi non ha trovato terreno fertile nelle Commissione, lasciando il tema nelle mani della destra.
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