Domani, martedì 25 luglio, è prevista alla Camera dei Deputati la votazione della legge Varchi proposta da Fratelli d’Italia che vuole rendere la gestazione per altre e altri “reato universale”. Una legge da più parti definita “obbrobrio giuridico” che la destra di governo ha difeso con le unghie e con i denti, accelerando a più non posso i lavori parlamentari per arrivare alla sua approvazione finale, dopo aver a lungo osteggiato il DDL Zan perché “l’Italia ha altre priorità”. Non a caso di salario minimo si parlerà forse a settembre. Prima c’è da legiferare ancora una volta sulla GPA, già illegale nel Bel Paese.
Famiglie arcobaleno e altre associazioni LGBTQIA+ nazionali hanno organizzato un sit-in di protesta al Pantheon di Roma, martedì alle ore 17:00, per ribadire che quelli di gestazione per altre e altri sono percorsi legittimi e preziosi, compiuti nel pieno rispetto di tutte le persone coinvolte e secondo leggi precise e scrupolose di molti paesi in Europa e nel mondo. “La soluzione è il confronto non la criminalizzazione“, ribadiscono per l’ennesima volta ad una politica cieca e sorda, che da mesi non fa altro che disinformare e discriminare, dichiarando guerra alle coppie omogenitoriali con la ministra Eugenia Roccella in prima fila.
“Chiediamo di fermare questa legge liberticida e vergognosa che vuole solo criminalizzare e discriminare famiglie, bambinə e ragazzə e di aprire un dibattito serio e non ideologico per approvare al più presto una legge che regolamenti anche in Italia i percorsi di gestazione per altre e altri“, sottolineano gli organizzatori, che si sono dati appuntamento martedì 25 luglio alle ore 17:00 al Pantheon di Roma, al grido “siamo famiglie non siamo reati“.
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