Nella notte in Commissione Giustizia si è tornati a battagliare sulla GPA da rendere “reato universale”, con la maggioranza di destra compatta nel portare avanti la proposta di legge di Fratelli d’Italia e Alessandro Zan, del Pd, in prima fila nel definirla “obbrobrio giuridico molto pericoloso che ha solo l’obiettivo da parte della destra di criminalizzare le famiglie omogenitoriali. Bisogna bloccare questa legge liberticida, violenta e volgare che la destra vuole approvare solo in nome dell’odio nei confronti di una parte dei suoi cittadini“.
Una maratona notturna che ha portato al sì primo della Commissione per volontà della destra di governo. “Ce la stiamo facendo: l’utero in affitto sarà reato universale. Il 19 giugno sarà in aula a montecitorio per il primo via libera definitivo“, ha festeggiato la meloniana Carolina Varchi, relatrice della legge.
Ma se Zan e la stessa Elly Schlein, segretaria Pd che si è detta “personalmente favorevole alla gestazione per altri ma disponibile al confronto“, si sono espressi in maniera netta sull’argomento, c’è una parte ‘riformista’ del Partito Democratico che ha sottoscritto una petizione per dire no alla GPA. Tra le 514 firme dei primi firmatari spiccano quelle dell’ex ministra Valeria Fedeli, di ex parlamentari come Pierluigi Castagnettti, di sindaci come Giorgio Gori di Bergamo e Andrea Furegato di Lodi, oltre a consiglieri comunali, assessori, membri di associazione, compresi gli ex assessori bolognesi Alberto Aitini e Virginia Gieri.
“Come ha scritto la corte costituzionale – si legge nel testo della petizione – la surrogata offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, assecondando un’inaccettabile mercificazione del corpo, spesso a scapito delle donne maggiormente vulnerabili sul piano economico e sociale”. “Chiediamo che la politica si attenga a questi principi nel confermare il divieto di maternità surrogata nel nostro Paese e, come sottolinea la Corte Costiituzionale, arginando la pratica con uno sforzo che richiede impegni anche a livello internazionale”. “La Gpa è una pratica intoillerabile e va contrastata in tutti gli ambiti a cominciare dalle istituzioni europee e dall’Onu“.
Una petizione che arriva alla vigilia dello sbarco in aula della legge, atteso più o meno a metà giugno, e a poche ore dalla netta vittoria della destra alle amministrative, con Schlein bombardata dalla stampa di destra e vittima del fuoco amico, interno al proprio stesso partito. “Il timing non è legato alle amministrative“, ha precisato il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giuseppe Paruolo, tra i promotori della petizione, “ma al fatto che domani inizia la discussione parlamentare sulla surrogata“.
Nel dubbio Zan, in Commissione con Riccardo Magi di +Europa, Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra, Rachele Scarpa e Marco LaCarrà del Pd, ha battagliato tutta la notte a “oltranza, per ostacolare una destra che vuole approvare a ogni costo una legge per criminalizzare le famiglie arcobaleno“.
Dopo il via libera della Commissione, Zan ha cinguettato: “La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci“.
La gestazione per altri è già illegale, in Italia, dalla legge n.40 del 2004. Secondo il comma 6 dell’articolo 12, la GPA nel Bel Paese “è punita con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro“.
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