Grande sconfitta alle ultime presidenziali americane, Hillary Clinton è tornata all’attacco di Donald Trump, silente sull’omocausto che si sta verificando in Cecenia. Durante una raccolta fondi per il LGBTQ Center di New York, l’ex first lady è subito partita a testa bassa: “I diritti dei gay sono diritti umani e i diritti umani sono diritti dei gay”.
Una frase più volte ripetuta in campagna elettorale ed ora ribadita, a causa di quanto sta avvenendo in Cecenia. Il neo presidente americano, infatti, non ha ancora preso parola sull’argomento, infilando la testa sotto la sabbia di Putin.
“Nuvoloni neri si addensano all’orizzonte per la comunità LGBT. Abbiamo sentito terrificanti denunce arrivare dalla Cecenia, con uomini gay e bisex presi dalle loro case e dalle loro famiglie, torturati e persino uccisi. Il Governo degli Stati Uniti, esatto proprio questo Governo, dovrebbe chiedere a gran voce la fine della persecuzione di persone innocenti‘. ‘I celebrati progressi che abbiamo conquistato combattendo, non possono essere considerati tanto scontati come avevamo previsto”.
La Clinton, visibilmente scossa per quanto avvenuto in Cecenia, con un centinaio di presunti omosessuali spediti in veri e propri lager, è poi tornata tra le mura di casa, puntando nuovamente il dito contro l’amministrazione Trump: “Quando questo Governo ha cancellato tutte le protezioni per gli studenti transgender, il mio cuore è andato in frantumi. Credo che si debba affrontare il fatto che non potremo forse mai contare su questa amministrazione, per risolvere i problemi delle persone LGBT. Ricordatevelo, nel 2018 ci saranno le elezioni di metà mandato. Non possiamo mai smettere di combattere”.
La campagna elettorale, conclusa meno di sei mesi fa, è di fatto già ripartita.