Il Kenya Film Classification Board (KFCB) ha annunciato di aver bandito un documentario intitolato I Am Samuel, che descrive la lotta all’omofobia di un omosessuale keniota, innamorato di un altro uomo. Secondo il KFCB, il film è “inaccettabile e umiliante per il cristianesimo“, andando contro i valori del Kenya e la costituzione del Paese.
Christopher Wambua, il capo del consiglio di amministrazione, ha dichiarato che il film è un “offesa all’articolo 45” della costituzione, che “riconosce la famiglia come unità fondamentale della società e definisce il matrimonio come tra due persone di sesso opposto”. “Inoltre, le nostre leggi, la nostra cultura e il credo della nostra società sono nella sacrosanta istituzione della famiglia“, ha detto Wambua.
Ha poi aggiunto che l’analisi del Kenya Film Classification Board ha rilevato che I Am Samuel “propaga valori che sono in dissonanza con la nostra costituzione, cultura, valori e norme“. Wambua ha affermato che il documentario “potrebbe facilmente esporre i gruppi vulnerabili, compresi i bambini, a contenuti inadatti“. Human Rights Watch (HRW) ha condannato il divieto, affermando che la lotta per i diritti delle persone LGBT+ in Kenya non sarà messa a tacere.
Neela Ghoshal, direttrice associata del programma per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender di HRW, si è interrogata su come il film sia andato contro i valori del Kenya. Ghoshal ha affermato che le persone LGBT+ devono “prendere il loro posto” all’interno della società kenyota, “sfidando la discriminazione e rivendicando i propri diritti“.
“Durante i miei anni in Kenya, i valori che ho visto in azione ogni giorno includevano cura e gentilezza, tolleranza e apertura alla differenza“, ha affermato Ghosal. “Il Kenya è diverso in ogni modo: geograficamente, etnicamente, religiosamente e, sì, in termini di orientamento sessuale e identità di genere”. Ghosal ha affermato che i “deboli” tentativi del KFCB di censurare I Am Samuel non avranno successo perché “la censura raramente” ha successo. “Nel tentativo di continuare negare l’esistenza e i diritti delle persone LGBT, KFCB è dalla parte sbagliata della storia“, ha scritto Ghosal.
Il regista di I Am Samuel Pete Murimi ha dichiarato il film è importante perché consentirà ai keniani di avere un “dialogo costruttivo sui diritti LGBTQ in Kenya”. “Il film dimostra quanto abbiamo in comune“, ha detto Murimi. “Ci innamoriamo tutti, tutti combattiamo con le aspettative della famiglia… la differenza più grande è che Samuel, il nostro personaggio principal,e ha dovuto fare i conti anche con l’omofobia e la violenza“.
La comunità LGBT+ in Kenya affronta persecuzioni e discriminazioni. La legge keniota criminalizza l’intimità tra persone dello stesso sesso ai sensi della sezione 162 del codice penale del Paese, rendendola punibile con 14 anni di reclusione. Nel 2018, il KFCB aveva vietato un film intitolato Rafiki, che descriveva una storia d’amore lesbica. Divieto poi annullato da un tribunale, con successivi grandi incassi al box office nazionale.
PRESS RELEASE: Kenyans will not be allowed to view the critically acclaimed documentary film ‘I Am Samuel’, because it has been restricted by @InfoKfcb #KFCBbansGayFilm #Iamsamuelfilm #loveislove pic.twitter.com/wYgieSyfWk
— I am Samuel Documentary (@IamSamuelFilm) September 23, 2021
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