Quel ragazzino, studente di una scuola media di Massa, tutto pensava, indossando la sua felpa, tranne che di provocare la censura da parte della professoressa che gli ha detto: "A scuola con questa maglia non puoi venire".
Il capo in questione porta il brand di una delle più famose marche di abbigliamento giovanile, sponsor del Moto GP e molto diffusa tra i ragazzi. Stiamo parlando della più che nota A con i due pallini laterali. Secondo la docente, però, quel logo non solo lancia un chiaro messaggio erotico, ma per di più rappresenta un rapporto omosessuale e quindi non può esere indossata in classe.
Lo studente, incredulo, ha raccontato in famiglia quello che era successo e i genitori hanno chiesto spiegazioni alla scuola. Ma la professoressa è apparsa irremovibile: quella A con i pallini lancia un messaggio subliminale.
Inutile dire che neanche i compagni di classe del ragazzo hanno capito le rimostranze della professoressa, ma che, in compenso, non si sono fatti scappare l’occasione di prendere il giro il giovane, con nomignoli poco gradevoli, a causa di quel riferimento ai rapporti omosessuali. Da quando la professoressa ha sollevato la questione, infatti, l’attenzione dei ragazzi non è stata più diretta al tema della lezione, ma al logo e a rappresentare con disegni molto espliciti quello che il simbolo lascia solo intuire.
Per essere precisi, la legge parla del divieto di utilizzare marchi che lancino messaggi occulti ed è probabile che la professoressa sia stata spinta ad agire in questo modo da questa norma. Adesso, si attende l’intervento delle autorità scolastiche per dirimere la questione e decidere se quella maglia si può indossare o no durante una lezione scolastica.
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