Ricordate la celebrità che ha iniziato a solleticare la vostra omosessualità? Per Anderson Cooper, conduttore, giornalista, e scrittore americano, nessuno batte Richard Gere. Ospite al programma radio di Andy Cohen, Radio Andy, Cooper ricorda la prima volta che vide l’attore senza maglietta quando aveva solo 11 anni: “Mi ricordo che pensai: oddio, sono gay! Completamente gay” racconta Cooper.
Era il 1977 e Gere recitava nello spettacolo teatrale di Broadway Bent, diretto da Martin Shermen e incentrato su due uomini gay nel bel mezzo della persecuzione nazista. L’opera si apriva con un uomo nudo davanti la platea, dopo aver passato la nottata con un altro uomo: “Quella scena d’apertura è la cosa più gay che potete immaginare” dice Cooper durante il programma “Era la stessa epoca di In Cerca di Mr. Godbar, e lui era bellissimo“. Cooper racconta che dopo lo spettacolo Cooper, in compagnia dell’artista Paul Jasmin, ebbe modo di andare dietro le quinte e conoscere gli attori di persona: “Siamo andati nel backstage e mi sono ritrovato Richard Gere senza maglietta nel camerino, e non riuscivo a parlare” racconta il conduttore “Tenevo con me una locandina e volevo chiedergli un autografo, ma non riuscivo a togliergli gli occhi dal petto“. Solo 10 anni dopo, in un’intervista propri con Richard Gere, Cooper è riuscito a chiedergli un autografo: “Gli raccontai tutta la storia. Era parecchio divertito”.
Anderson Cooper ha fatto coming out pubblicamente nel 2012, in un articolo pubblicato sul Daily Beast. Nel pezzo parlava della difficoltà nel fare coming out e di come quella scelta comportava per lui più conflitti: da una parte ci teneva alla propria privacy ma al contempo voleva essere un esempio per le persone LGBTQIA+ più giovani: “La verità è che sono gay, lo sono sempre stato, e lo sarò per sempre” scrive Cooper “E non potrei esserne più felice e orgoglioso”.
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