È una grande gioia per me sapere che grazie al Premio Nobel per la Letteratura 2022 annunciato un’ora fa, saranno moltissime le persone in tutto il mondo che scopriranno la potenza semplice dell’immaginazione realistica di Annie Ernaux. Pare che Ernaux l’abbia spuntata su due uomini che hanno speso tutta la propria vita a scagliarsi contro l’Islam: Salman Rushdie e Michel Houellebecq. Entrambi erano favoriti su Ernaux, la quale si è alla fine aggiudicata il Nobel. Nessuna come lei ha saputo raccontare il patriarcato nel contemporaneo, partendo dalle meschinità quotidiane nelle quali il maschio conferma la continuità del suo dominio.
La scrittrice francese nei suoi romanzi ha raccontato come forse nessun altro la condizione femminile sotto lo schiaffo del patriarcato, in quell’Europa che vorrebbe insegnare al mondo la parità di genere (soprattutto ai musulmani). In ogni lavoro di Ernaux, la narrativa è una tessitura di realtà ed esperienze autobiografiche che tramano per il racconto della grande esperienza umana universale.
Annie Ernaux può essere considerata una scrittrice pre-femminista. Le donne dei racconti di Ernaux palpitano come fantasmi che esigono di tornare carne viva, per riemergere dall’oscurità a cui le ha costrette il patriarcato. Ma sono anche donne inchiodate alla dismissione di ogni rivendicazione, inaridite dalle occupazioni a cui gli uomini le relegano, non per cattiveria, ma perché è così che va, da sempre. Ed è in quel “sempre”, che sempre non può essere, che Ernaux vede le prime crepe di un sistema patriarcale destinato a crollare sotto il proprio insopportabile peso.
L’autrice francese è tuttavia pre-ideologica, refrattaria rispetto ai movimenti conformanti delle battaglie femministe, avulsa a qualsiasi adesione politica. La sua poetica è un quotidiano dondolio tra le meschinità di tutti i giorni. È un galleggiamento tremulo sulla patina delle mezze verità che nascondo le mezze bugie. Le fessure dei suoi racconti si aprono su retrobottega che non sono ancora casa, ma nel quale si consumano le manipolazioni dei poteri familiari, delle discontinuità impari uomo-donna e delle relazioni impigliate al sopruso fatto regola.
Leggete tutto ciò che ha scritto, partendo da “Gli anni”.
Bibliografia italiana di Annie Ernaux – (da leggere tutta!):
Gli armadi vuoti, Annie Ernaux – traduzione di Romana Petri, Milano, Rizzoli, 1996
La donna gelata, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2021
Il posto, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orsa, 2014
Una vita di donna, Annie Ernaux – traduzione di Leonella Prato Caruso, Parma, Guanda, 1988
Una donna, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2018
Passione semplice, Annie Ernaux – traduzione di Idolina Landolfi, Milano, Rizzoli, 1992
Perdersi, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2022
Diario dalla periferia, Annie Ernaux – traduzione di Romana Petri, Milano, Rizzoli, 1994
Non sono più uscita dalla mia notte, Annie Ernaux – traduzione di Orietta Orel, Milano, Rizzoli, 1998
L’onta, Annie Ernaux – traduzione di Orietta Orel, Milano, Rizzoli, 1999
La vergogna, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2018
L’evento, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2019
Gli anni, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2015
L’altra figlia, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2016
Guarda le luci, amore mio, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2022
Memoria di ragazza, Annie Ernaux – traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L’Orma, 2017
Cover: Annie Ernaux/ photo Catherine Hélie, Gallimard.
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