Hanno fatto clamore, creato dibattito, alimentato polemiche e non poche perplessità le parole di Mariano Scognamiglio, ristoratore di Arezzo che ha etichettato l’intera città come “omofoba”. Il motivo? Dopo aver preso parte e fatto coming out a Quattro Ristoranti, nel 2020, a detta di Scognamiglio il suo locale sarebbe andato incontro ad una crisi dettata dalla discriminazione. Da allora, in sostanza, i clienti avrebbero evitato il suo ristorante solo perché gay.
Nel denunciare pubblicamente il tutto Scognamiglio ha fatto partire una raccolta fondi, arrivata ai 787 euro con un obiettivo finale di 60.000.
Alessandro Ghinelli, sindaco di centrodestra dal 2019, ha seccamente replicato alle accuse del ristoratore, dalle pagine de IlGiornale.
“Lui ha dei problemi con questo suo ristorante perché non è ben frequentato. Ma la mia è una città vivace. Piena di persone che, quando vanno a cena, si vogliono divertirsi. Quindi, se lui non ha molti clienti, vuol dire che evidentemente non sa fare tanto bene il mestiere di ristoratore. Credo proprio che non c’entri nulla la sua situazione sentimentale. Arezzo non è assolutamente una città omofoba”.
D’altronde poco dopo quella famosa puntata di Quattro Ristoranti la pandemia ha travolto il mondo, e non poche attività commerciali, nell’ultimo anno ulteriormente frenate dai rincari di luce e gas causa invasione russa dell’Ucraina.
“Lui non è il solo ad avere avuto dei problemi”, ha proseguito il sindaco di Arezzo. “Ci sono molti ristoranti che sono andati in crisi durante la pandemia e il lockdown, senza essersi più ripresi. Non so se anche questo sia il suo caso. A me ovviamente dispiace: ogni iniziativa commerciale o di pubblico esercizio che chiude è un’offerta in meno che si dà ai cittadini e ai turisti. Ma non ha niente a che vedere con l’omofobia, bensì è legata al rapporto qualità-prezzo del cibo proposto, che poi spesso è quello che conta di più. Affermare che le persone non vanno da lui perché un omosessuale dichiarato, lo trovo francamente fuori luogo. Dovrebbe domandarsi perché la gente non viene da lui, invece di affezionarsi all’idea che non frequenti il suo locale perché è un omosessuale dichiarato“.
Nei giorni scorsi anche Selvaggia Lucarelli, da sempre in prima linea contro le raccolte fondi poco chiare nate dal giorno alla notte, aveva messo in dubbio le parole di Scognamiglio, che già nel 2020 aveva parlato di minacce telefoniche a tinte omofobe ricevute dopo la sua partecipazione a Quattro Ristoranti. “Non mi è ben chiaro come Mariano Scognamiglio risolverebbe il problema dell’omofobia degli abitanti di Arezzo con i soldi. Se il problema è che sei gay, e non che sei andato in crisi perché hai cambiato sede e per la pandemia, non è con la raccolta fondi gli aretini cambiano idea“.
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