In Bosnia ci sono stati fino ad oggi 13.687 contagi da Coronavirus e circa 400 morti. Ebbene Muhamed ef. Velic, imam della moschea Ferhadija di Sarajevo, ha elogiato il Covid-19 su Facebook, perché grazie a questa pandemia il Pride di Sarajevo è stato cancellato.
L’iman ha scritto che “in ogni disgrazia e tragedia c’è un granello di felicità, bontà e bellezza”, riferendosi proprio all’annullamento del Pride cittadino. “Grazie ad Allah per tutto”, ha continuato. “Preghiamo affinché Allah fermi il Coronavirus e affinché la la parata gay non torni mai più nella nostra città e nel nostro Paese”.
Un portavoce della Comunità islamica della Bosnia ed Erzegovina non ha condannato i commenti di codesto folle, affermando che non ne erano a conoscenza. Senad Pecanin, ex avvocato e giornalista, li ha invece definiti “spazzatura fascista”. Intervistato da Fair Planet, l’attivista Branko Ćulibrk ha dichiarato: “È orribile che Velić metta sullo stesso piano la situazione attuale con il coronavirus e la cancellazione del gay pride, perché si tratta di una battaglia per i diritti umani che i cittadini non possono semplicemente avere, ma deve lottare per ottenerli”.
L’anno scorso Sarajevo ha ospitato il suo primo Pride, scortato addirittura dalla polizia. Sondaggi alla mano, quasi il 60% della popolazione è contrario alla comunità LGBT. Samra Cosovic-Hajdarevic, deputato del Partito di azione democratica, aveva definito il Pride come un’idea “terribile” volta a “distruggere lo Stato e il suo popolo”, per poi aggiungere che le persone LGBTQ dovrebbero essere “isolate e allontanate il più possibile dai nostri bambini e dalla società”.
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I fondamentalisti religiosi, cristiani o islamici o ebraici etc, sono sempre d'accordo quando si tratta di omofobia.
Vista da un'altra angolazione : cosa scriverebbe questo Sig. Velic se ai suoi correligionari venisse loro impedito di stendere i tappetini per pregare?