Domani a Montalcino Paola Turci e Francesca Pascale si uniranno civilmente, dopo due anni d’amore e tanto, troppo chiacchiericcio. Appena diffusa la notizia sono piovuti applausi ma anche tanto odio, soprattutto sui social, come denunciato pubblicamente dalla stessa cantante.
Turci ha diffuso un messaggio privato in cui uno sconosciuto l’ha apostrofata con un “lesbicona che schifo“. Immediata la replica: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.
Paola ha poi ricondiviso su Twitter un editoriale di Massimo Gramellini, legato proprio all’unione civile di domani, in cui il giornalista sottolinea come sia “così bello essere liberi senza arrecare danno agli altri”. La cantante ha così indirettamente confermato lo scoop del Corriere, ufficializzando la cerimonia del 2 luglio.
Nell’attesa che il grande giorno diventi realtà, c’è da rimarcare come la stampa italiana abbia spesso parlato di ‘matrimonio’ tra Paola e Francesca, nelle ultime ore, se non fosse che l’unione civile sia ben diverso dal matrimonio egualitario, da conquistare il prima possibile al cospetto di un parlamento che finge di non cogliere la sua mancanza, che anno dopo anno si fa sempre più discriminatoria.
A ricordarlo, su Twitter, Vladimir Luxuria: “Mi piacerebbe dire che si sposano, in realtà si “uniscono” perché in Italia ci sono le unioni civili e non ancora il matrimonio egualitario. Al di là di tutto l’amore trionfa sempre perché chi è se stesso ha già vinto“.
Sul Corriere della Sera il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli ha annunciato una “cerimonia sobria, come ha chiesto la coppia. Non volevano che si sapesse, ma l’afflusso di prenotazioni nelle strutture alberghiere per il 2 luglio ha rotto il segreto”.
Dal 5 giugno 2016 al settembre 2021, in Italia si sono celebrate 15.300 unioni civili. Aspettando il matrimonio egualitario.
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