Harry Potter diventa serie tv, HBO replica alla transfobia di J.K. Rowling: “Conta quello che c’è sullo schermo”

Dopo aver diffuso per anni odio a buon mercato contro la comunità trans, J.K. Rowling ha strappato un nuovo accordo miliardario. Cancellata così la falsa narrazione di un'autrice 'boicottata', 'censurata' per le proprie idee..

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Ha fatto il giro del mondo la notizia che Warner Bros. Discovery adatterà Harry Potter sul piccolo schermo. Max, nuovo servizio streaming nato dalla combinazione di HBO Max e Discovery+, si imbarcherà in un progetto decennale che tramuterà in serie tv i 7 libri della saga ideata da J.K. Rowling, con una stagione a romanzo e un cast nuovo di zecca ancora da annunciare.



Per la scrittrice britannica, già donna più ricca d’Inghilterra e annunciata produttrice esecutiva della serie, un altro multi-milionario accordo, dopo due anni di polemiche transfobiche da lei ciclicamente alimentate, suscitando odio e disinformazione nei confronti della comunità trans. Durante una sessione di domande e risposte con la stampa i dirigenti hanno messo le mani avanti, negando il fatto che le parole di Rowling potrebbero influenzare la ricerca di nuovi attori per la serie. Casey Bloys, presidente e CEO di HBO e Max Content, ha precisato.

“No, non credo che questo sia il forum”. “Sono polemiche molto on online, molto sfumate e complicate e non è qualcosa in cui entreremo”. “La nostra priorità è quello che c’è sullo schermo”. “Ovviamente, la storia di ‘Harry Potter’ è incredibilmente affermativa e positiva e riguarda l’amore e l’accettazione di sé. Questa è la nostra priorità: cosa c’è sullo schermo”.

Per quanto riguarda la serie TV, Bloys ha dichiarato: “Rowling sarà coinvolta. È una produttrice esecutiva dello show. Le sue intuizioni saranno utili. Lo show televisivo è nuovo e ne siamo entusiasti, ma siamo nel business di ‘Potter’ da 20 anni. Questa non è una nuova decisione per noi, ci sentiamo molto a nostro agio nel business di “Potter“.

L’impegno di Max nel preservare l’integrità dei miei libri è importante per me“, ha detto J.K. Rowling, parlando di “un adattamento fedele” dei sette romanzi di Harry Potter. “E non vedo l’ora di far parte di questo nuovo adattamento che consentirà un grado di profondità che solo una serie televisiva di lunga durata può offrirti“.

Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha affermato che la serie “Potter” non precluderà altri progetti ambientati nel più ampio franchise di Wizarding World.

Siamo liberi di fare tutto ciò che vogliamo“, ha detto Zaslav. “In alcune aree avremo bisogno di farlo con J.K., in altre aree abbiamo piena capacità di andare avanti“.

Cestinato il franchise Animali Fantastici, che difficilmente andrà incontro agli annunciati 4° e 5° capitolo dopo il 3° deludente episodio che aveva mostrato l’amore tra Silente e Grindelwald, Rowling ha così trovato una miliardaria alternativa con cui arricchirsi ulteriormente.

Cancellata in un colpo solo la falsa narrazione di un’autrice ‘boicottata’, vittima della presunta ‘cancel culture’, ‘censurata’ per le proprie posizioni sulla comunità trans, mai rinnegate ma anzi continuamente rilanciate via social. Rowling non ha mai smesso di arricchirsi grazie ad Harry Potter, i cui libri hanno continuato a vendere, con decine di milioni di dollari in arrivo puntualmente dall’infinito franchising, dai parchi a tema, dal nuovo videogioco che ha sbancato i negozi.

Lei stessa, via Twitter, confessò candidamente di non dare peso all’annunciato boicottaggio da parte della comunità LGBTQIA+, perché “con i soldi il dolore scompare rapidamente”. La destra internazionale l’ha usata, cavalcata, per alimentare la menzogna di una comunità che imbavaglierebbe chiunque osi attaccarla, trasformandola in martire, in Giovanna d’Arco dei tempi moderni, coraggiosa scrittrice armata di penna e account social contro il “pensiero unico” del fantomatico “gender”.

HBO ha già svelato che il budget a disposizione per la serie di Harry Potter sarà molto ricco, al pari di un Game of Thrones, con 10 anni di potenziali premi e milioni di telespettatori in tutto il mondo da conquistare, dando sempre e comunque la possibilità alla sua autrice, J.K. Rowling, di diffondere transfobia. Perché checché se ne dica nessuno ha mai messo in discussione la libertà di seminare odio a buon mercato. Ciò che sconvolge è come costoro riescano sempre e comunque a cavarsela, a cadere in piedi dopo aver utilizzato il proprio potere e la propria popolarità per dividere, indossando puntualmente i profumati abiti delle vittime per poi continuare ad arricchirsi, senza mai esplicitare alcun tipo di pentimento. Un incantesimo secolare che non ha bisogno di bacchette magiche.

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