Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Il Congresso di Washington ha finalmente certificato la vittoria del candidato democratico con 306 voti elettorali. Mike Pence, vicepresidente ancora in carica, ha ufficializzato il tutto, al termine di una notte di terrore causata dagli incredibili scontri di Washington aizzati dal presidente omotransfobico Donald Trump.
Una notte mai vista prima nella storia della democrazia americana, con il tycoon che ha infiammato gli animi dei propri sostenitori dal giardino della Casa Bianca, tornando a parlare di elezioni ‘rubate’, invitandoli alla rivolta. Dopo aver perso 60 ricorsi, rigettati anche da esponenti repubblicani, e aver chiesto al governatore della Georgia di ‘trovare’ poco più di 11.000 voti in suo favore per ribaltare il verdetto elettorale dello scorso novembre, Trump non si è fermato. Quanto visto ieri a Capitol Hill non ha precedenti nella storia statunitense. Estremisti vestiti come Village People hanno assaltato il Congresso, con 4 morti e decine di feriti. La polizia, incredibilmente, non ha frenato gli assalitori. Forse perché bianchi, conciati come leghisti in gita a Pontida e senza cappotti rossi come quello di Jane Fonda, portata in cella per quattro volte in poche settimane solo per aver protestato contro i cambiamenti climatici. Persino dopo gli scontri Trump ha continuato a gettare benzina sul fuoco, parlando di ‘elezioni rubate’, di ‘grandi patrioti’, di una ‘giornata indimenticabile’. Twitter e Facebook gli hanno bloccato i social per 12 ore, mentre a Washington si pensa alla rimozione forzata del presidente, perché pericolo pubblico nazionale. D’altronde come proseguire fino al 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Joe Biden, con un simile inquilino alla Casa Bianca?
Tutto questo con i sovranisti d’Italia visibilmente imbarazzati, dopo aver difeso Trump, fatto il tifo per Trump, tentato in tutti i modi ad alimentare voci su brogli elettorali mai provati. Giorgia Meloni, via Twitter, è riuscita a ribaltare la realtà dei fatti, come spesso le capita, augurandosi “che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump“. Quello stesso Presidente che le violenze le ha armate, caricate, letteralmente invocate. Matteo Salvini, che ha passato settimane in giro per l’Italia con la mascherina brandizzata Vote Donald Trump, ha precisato come “la violenza non è mai la soluzione, mai. Viva la Libertà e la Democrazia, sempre e dovunque“. Lo stesso leghista che ogni due per tre inneggia a fantomatiche proteste di piazza contro il Goveno Conte II. Su Rete4 personaggi come Maria Giovanna Maglie, Vittorio Sgarbi, Gianluigi Paragone e Daniele Capezzone hanno portato avanti una prima serata ai confini della realtà, nel raccontare quanto stava accadendo a Washington, provando a ‘difendere’ l’indifendibile.
Joe Biden e Kamala Harris sono ora chiamati a riunificare e rappacificare una nazione spaccata in due, perché oltre 74 milioni di americani hanno votato Donald Trump, personaggio sempre più pericoloso all’interno della più ricca e potente democrazia del mondo. Ieri umiliata da un branco di deficienti in gita nella Capitale. Il 20 gennaio, fortunatamente, si volta pagina.
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