Rachaya Noppakaroon è una modella thailandese che ha denunciato sui social quanto sarebbe avvenuto all’aeroporto internazionale di Dubai. Rachaya sarebbe stata infatti espulsa in quanto donna transgender.
Noppakaroon avrebbe dovuto prendere parte ad un evento negli Emirati Arabi Uniti quando è stata fermata in aeroporto perché il contrassegno di genere sul suo passaporto la identificava come uomo, nonostante si presentasse come donna. In Thailandia, al momento non è ancora possibile modificare legalmente l’indicatore di genere sull’ID di una persona, quindi Noppakaroon non ha avuto modo di fornire una documentazione accurata.
Il personale dell’aeroporto l’ha trattenuta per nove ore, prima di rispedirla in Thailandia e dirle di non tornare fino a quando anche i suoi documenti certificheranno il suo essere donna. Noppakaroon ha parlato di un vero e proprio “incubo ad occhi aperti”, specificando di avere tutti i documenti in regola, dal passaporto al visto al green pass post vaccinazione. “Mi hanno chiesto di andare in una stanza e mi hanno chiesto perché fossi un uomo”, ha denunciato su Facebook.
Noppakaroon ha cercato di mostrare a uno dei dipendenti dell’aeroporto le prove del suo lavoro di modella in Thailandia, ma nessuno era realmente interessato. “Mi ha chiesto se le mie tette fossero grandi o piccole“, ha scritto Rachaya, costretta ad aspettare nella sala d’attesa maschile. Un calvario in cui ha faticato a trattenere le lacrime, con un unico dipendente dell’aeroporto che ha saputo trattarla con un minimo di decenza.
Negli Emirati Arabi Uniti è illegale cambiare sesso e non ci sono tutele antidiscriminatorie per le persone LGBTQ. Anche l’omosessualità è criminalizzata ed è illegale per “qualsiasi maschio travestito da abiti femminili” entrare in uno spazio femminile. Ma Noppakaroon non se l’è comunque sentita di colpevolizzare i dipendenti dell’aeroporto, prendendosela soprattutto con il proprio Paese. “Non incolpo i dipendenti di Dubai per quello che mi è accaduto, per quanto sia arrabbiata. E’ colpa della legge thailandese se disprezzano noi e molte persone che devono affrontare problemi come noi. Spero che capiscano che tutto questo andrebbe risolto”.
Lo scorso anno venne alla luce il caso di decine e decine di giovani donne transgender ogni anno costrette a presentarsi alla visita di leva obbligatoria per arruolarsi nell’esercito perché sui documenti di identità è ancora indicato il loro nome maschile.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.