L’ONU ha chiesto ufficialmente all’Italia di intervenire con una legge ad hoc per dire basta all’omotransfobia, e Alessandro Zan, relatore del DDL attualmente in discussione, ha prontamente replicato, annunciando una tempistica che sarà il più rapida possibile.
L’Italia sa rispondendo tempestivamente alla raccomandazione ONU circa l’urgenza di inserire nell’ordinamento giuridico del nostro Paese uno strumento di contrasto all’odio e alle discriminazioni omotransfobiche e di genere. Infatti già la settimana prossima sarà depositato il testo base in Commissione Giustizia del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia, così da arrivare in Aula alla Camera entro luglio. Questa ennesima raccomandazione da parte della più importante organizzazione intergovernativa, tramite le parole dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet, fa capire quanto il nostro Paese sia in ritardo e quanta sia l’urgenza di porvi rimedio in tempi rapidi e senza esitazioni.
Dinanzi alle barricate della destra e dei cattoestremisti, pronti a scendere in piazza l’11 luglio prossimo con 100 piazze di protesta, la maggioranza giallorossa parrebbe quindi reggere. Pd, 5 Stelle, Italia Viva e LEU vogliono una legge contro l’omotransfobia, così come una parte di Forza Italia. Fondamentale, a questo punto, sarà tenere saldo il timone ed evitare trappole che finirebbero per svuotarla, limitandone la portata.
Solo pochi giorni fa il deputato Zan è stato minacciato di morte sui social proprio a causa della legge che porta il suo nome.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.