Si chiamano Lionesses e sono la prima boy band del mondo K-pop a fare coming out. Hanno da poco pubblicato il singolo di debutto dal titolo Show Me Your Pride e il loro obiettivo è mostrare ai giovani fan coreani che è possibile abbracciare il proprio essere queer senza vergogna. Quattro i membri della band: Damjun, Kanghan, Lee Marlang e Foxman. La loro prima canzone è accompagnata da un video musicale, nella cui descrizione su YouTube si legge “Fammi vedere il tuo orgoglio. Perché sei tu quello che brilla come le stelle”.
«Tendiamo a pensare che il carnivoro al vertice della catena alimentare nell’ecosistema africano, che spesso vediamo attraverso i media, sia il leone maschio con la folta criniera folta. Ma il sovrano delle pianure è in realtà la leonessa. È un gruppo di leonesse che è incaricato della caccia per il branco»
Così parla Damjun in un’intervista spiegando il nome della band. La canzone tratta non solo del coming out e dell’essere fedeli a sé stessi, ma anche dei tanti ostacoli che comporta fare parte della comunità LGBTQ+, soprattutto in Corea del Sud.
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Il Paese non è mai stato troppo aperto verso la comunità queer, i diritti sono ancora per lo più negati, le discriminazioni in ambito lavorativo e sociale sono comuni e un’ondata di atteggiamenti anti-LGBT si è registrata nel 2020, quando un locale gay è stato associato a un focolaio di Covid. Un caso che ha fatto il giro del mondo è quello di Byun Hee-soo, una donna trans che è stata congedata dall’esercito e ha affrontato un duro processo per rivendicare la sua dignità, con tanto di critiche e attacchi da parte di una buona maggioranza dell’opinione pubblica. Hee-soo è morta suicida lo scorso marzo, e non ha fatto in tempo ad ascoltare la sentenza del tribunale che dichiarava illegittima l’azione dell’esercito.
«Penso che la società coreana sia ancora molto conservatrice – anche se è molto meglio di prima – e penso che le nostre prospettive e percezioni cambieranno di più in futuro».
Così ha commentato Foxman, a cui Lee Marlang ha aggiunto: «Amare te stesso come minoranza richiede molta lotta e riflessione, questo perché la società è violenta e la discriminazione e l’oppressione sono gravi». La band è sostenuta dal gruppo per i diritti LGBTQ+ nella Corea del Sud Beyond the Rainbow Foundation’s Ivan City Queer Cultural Fund, che ha finanziato anche il video.
«Vogliamo solo interpretare il ruolo di un faro, in modo che i giovani LGBTQ che sognano di diventare musicisti non perdano la loro occasione a causa della paura… A 18 anni avevo bisogno di quel faro, ma non ce l’avevo».
In Corea ci sono diversi solisti che da tempo hanno fatto coming out, come Holland e R&B MRSHLL, ma il mondo delle band è estremamente diverso, come abbiamo visto anche con quelle che hanno avuto successo negli ultimi anni in Occidente, da BTS a Blackpink. Le gerarchie e le regole sono più rigorose e Lionesses rappresenta una ventata d’aria fresca, che può solo aprire la strada affinché altri li possano seguire. Una boy band queer non si era mai vista ed è la riprova che anche lì il cambiamento, seppur lento, sta arrivando.
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