Qualche settimana fa il celebre coreografo Luca Tommasini è stato vittima di un bruttissimo atto di omofobia. Quel biglietto ‘Fr**o vattene’ attaccato al citofono della sua abitazione, ha scosso nel profondo il ballerino di fama mondiale che, in passato, è salito sul palco insieme ai più grandi artisti della musica mondiale, da Madonna a Micheal Jackson (suo vero idolo). Sulla questione è stato ospitato a ‘Viene da me’, la trasmissione di Rai Uno condotta da Caterina Balivo, nella puntata di lunedì 2 Marzo. Nel lungo intervento, in cui si è parlato della sua carriera e dei suoi successi, si è affrontato anche di quel biglietto della vergogna che ha tanto fatto discutere. Luca Tommasini, con le lacrime agli occhi, ha racconto le sue sensazioni e cosa ha significato per lui quella scritta indegna.
Sono rimasto sconvolto. È accaduto un fatto molto brutto. Sono stati i miei collaboratori a segnalare segnalato quel biglietto. Oltre ad essere stupito, mi sono vergognato di quello che ero e di quello che sono oggi. In passato la musica mi ha sempre salvato. Michael Jackson mi ha aiutato a superare i momenti in cui non mi accettavo, in cui dovevo fuggire da mio padre e per tutte le volte in cui mia madre subiva le sue vessazioni. In un attimo non mi sono sentito più a casa mia e quindi mi sono messo a letto, sotto le coperte, ma poi ho dovuto reagire. Non so chi sia stato, in verità, ma quel biglietto mi ha fatto del male. Subito ho scritto un lungo post sui social che, inaspettatamente, ha generato un’onda d’amore pazzesca. Oggi nessuno si deve permettere di scrivere o fare una cosa del genere.
Durante l’intervista, Luca Tommasini ha raccontato anche il difficile rapporto che avuto con i suoi genitori, soprattutto con il padre, e di quanto ha faticato per affermarsi come ballerino e brillare nel firmamento delle star. Tra gli interventi anche un messaggio di Enzo Paolo Turchi e di Paola Barale.
Quando sono entrato nel corpo di ballo di Heather Parisi ho ripreso i rapporti con mio padre. Forse solo in quel momento si è reso conto di tutti gli errori che aveva fatto nella vita. Mi guardava negli occhi e mi ascoltava, ed io ero imbarazzato. Solo il fatto che mi considerasse era un fatto importante. Non mi ha mai detto che ero bravo, però. Solo mia madre. Solo una volta Ma io, di solito, sono un po’ allergico ai complimenti.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.