Luca Trapanese è un papà single di 44 anni, omosessuale dichiarato, che tre anni fa ha adottato una bimba con sindrome di Down abbandonata alla nascita, la dolcissima Alba, fino a quel momento rifiutata da una decina di famiglie “tradizionali” in lista per le adozioni.
La storia di Luca ha fatto il giro d’Italia e proprio Trapanese ha voluto replicare a Matteo Salvini, ieri di nuovo all’attacco delle famiglie arcobaleno nel corso di Domenica Live, su Canale 5. Un intervento indecoroso quello del leader leghista, che ha seminato menzogne sul DDL Zan attaccando per l’ennesima volta a tutti quei genitori omosessuali, ma soprattutto a quei bimbi che già esistono e ad oggi sono considerati di serie B da una certa politica nazionale.
“Chi conosce la mia storia sa che non ho mai giudicato la madre naturale di Alba per averla lasciata in ospedale rinunciando al proprio ruolo genitoriale, né ho mai speso una sola parola critica sulle decine di coppie eterosessuali e idonee all’adozione che non hanno neanche voluto conoscere Alba quando sono state convocate”, ha scritto sui social Luca, per poi invitare Salvini in casa propria.
Alba, meravigliosa bambina con la sindrome di Down l’ho adottata io: maschio, single e gay. Aveva 30 giorni quando è arrivata a casa. Il mio è stato un Sì incondizionato. Sono stato felicissimo di stravolgere la mia vita per lei rinunciando alle mie vecchie abitudini e avendo davanti agli occhi un’unica grande luce: Alba e le sue priorità. Sono forse un santo o un eroe? Niente affatto. Sono un genitore come lo sono tutti quei papà profondamente consapevoli del loro ruolo. Alba e io conduciamo una vita – consentitemi di definirla così, anche se è una parola che non amo per niente – estremamente tradizionale. Alba ha me, ha i suoi cugini, i suoi nonni, la sua preziosissima tata ed è circondata dall’amore di tutti. È proprio questo che rende la nostra vita tradizionale: l’amore e basta che fa di Alba una bambina felice e serena. Io sono il suo insostituibile punto di riferimento e lei è il mio. È mia figlia dal primo momento che l’ho presa fra le braccia. Siamo una famiglia. Sapete, ho dovuto sopportare parole davvero pesanti alle quali non ho mai risposto: “Te l’hanno data perché non l’ha voluta nessuno… L’avrebbero data a chiunque…”. No! Non ho avuto sconti dovuti alla disabilità di Alba o al fatto che nessuna famiglia eterosessuale l’aveva scelta. Sono stato valutato dai servizi sociali e dal Tribunale dei Minori. Io sono il papà di Alba perché sono stato ritenuto idoneo ad esserlo. Vorrei dire a Matteo Salvini che alla base della famiglia non c’è il sesso delle due figure genitoriali, ma la qualità del rapporto, che significherà il miglior accudimento possibile ai figli. Caro Matteo, io e Alba saremmo felici di averti ospite a casa nostra, vorremo farti conoscere la nostra vita, ma soprattutto ci terrei a farti respirare l’atmosfera che la riempie. Sono sicuro che quando andrai via, chiudendoti la porta alle spalle, ti domanderai cosa manca alla famiglia di Luca e Alba e ti risponderai: niente.”
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Quante coppie eterosessuali hanno confessato che " era capitato , " non era stato previsto" e mostruosità del genere? Mai successo di aver sentito una espressione di rimpianto o di disappunto tra chi , omosex , ha dovuto davvero lottare per diventare genitore .