Si è tenuta ieri, come di consueto ogni anno, la serata di gala dell’amfAR – l’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella ricerca per la cura del’AIDS. Svoltosi a Los Angeles e giunto alla sua undicesima edizione (dopo aver saltato l’appuntamento del 2020 a causa della pandemia di Covid), il Gala ha richiamato celebrità, filantropi, artisti e imprenditori per unirsi e finanziare lo sviluppo della ricerca.
Tra le tante star della serata, lo show è stato rubato dalla popstar Madonna, che da anni è impegnata attivamente nelle campagne di sensibilizzazione e prevenzione contro il virus dell’HIV. All’interno del Pacific Design Center di West Hollywood, una fotografia di Madonna realizzata da Ellen Von Unwerth è stata battuta all’asta per ben 70.000 dollari. Subito dopo la cantante è salita sul palco e ha preso la parola, per ricordare l’impegno che porta avanti da anni e spingere tutti i presenti a fare lo stesso.
«Nel 1991, ero sul palco dell’amfAR e sono stata costretta a chiarire le voci che sostenevano che avessi l’AIDS. Mi ricordo che molti giornalisti mi mettevano il microfono in faccia chiedendomi se era vero. E ovviamente la mia risposta è stata “No, voglio solo aiutare le persone”. È stata un’esperienza estremamente illuminante. Capii allora che c’era, e c’è ancora, tanta paura. […] L’odio, la vergogna la disinformazione che circondava chi soffriva di questa malattia, e purtroppo quella paura esiste ancora oggi. Sapevo in quel momento che la mia lotta era appena iniziata».
Solo nell’ultimo anno, 1.5 milioni di persone sono risultate positive nel mondo, un’epidemia che nonostante gli enormi progressi e passi avanti non siamo ancora riusciti a debellare.
«La lotta non è ancora finita. Non possiamo mai essere troppo compiaciuti quando si tratta del killer silenzioso che continua a devastare la vita delle persone in tutto il mondo»,
ha continuato. A partire dal 1991, Madonna ha continuato a finanziare e a organizzare eventi di beneficenza non solo con amfAR, ma anche con la Keith Haring Foundation e The Trevor Project.
Sono tante le organizzazioni e le celebrità che agiscono ogni giorno perché l’epidemia di AIDS diventi solo un ricordo. Quasi in contemporanea con la comparsa di Madonna all’evento, proprio Elton John, con la sua Elton John Aids Foundation, ha annunciato una nuova campagna per porre i riflettori su quei Paesi in cui il virus è ancora enormemente diffuso. Non c’è un’unica strada da percorrere e forse non c’è nemmeno un’unica soluzione alla cura. Possono essere tante e svariate, possono arrivare da più parti del mondo. Se c’è una cosa che accomuna tutta la ricerca sull’HIV, è che il guadagno di chi arriva primo alla risposta passa in secondo piano. L’unico obiettivo è riuscire a debellarla.
Jeremy Scott, che è stato insignito proprio da Madonna con l’Award of Courage per il suo lavoro con l’organizzazione, ha così parlato del suo impegno: «[Madonna] è qualcuno che, letteralmente, quando la gente aveva paura di stringere la mano da persone affette da HIV e AIDS, era là fuori a combattere, a portare consapevolezza». E siamo sicuri che continuerà a farlo.
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