Il momento peggiore nella vita di Mahmood? “Quando è bruciato il mio appartamento. Ho provato che cosa significa la fine, vedere qualcosa che ti viene portato via”. Intervistato da Vanity Fair il cantautore ripercorre quel giorno di agosto del 2021 descrivendolo “terrificante e insieme illuminante, perché mi ha fatto capire che mi piace fare tabula rasa, ripartire da zero. Ogni volta. Azzerare tutto e ripartire può essere liberatorio”.
Lui stesso ha vissuto diverse ripartenze anche a livello professionale. Prima del boom con Soldi, infatti, Mahmood ha faticato non poco per ritagliarsi un posto al sole nel mondo della musica:
[…] Quello che scrivevo non andava bene per il gusto del momento. Sono sceso a compromessi e ho sbagliato. Sono stati anni difficili e scoraggianti. Infatti cominciai a scrivere canzoni per gli altri, perché dovevo capire che cosa non funzionava. Il fatto è che per gli artisti ci vuole tempo e oggi non ne hai, non te ne danno. Ma io ho bisogno di tempo.
Da qualche anno, invece, non mancano le soddisfazioni. Concluso con successo il tour europeo il cantante di Tuta gold guarda al prossimo autunno quando terrà ben due concerti al Forum di Assago. Due eventi che hanno per lui un significato molto speciale:
Mi fa strano pensarci, non tanto per il sold out delle date, quanto per la chiusura del cerchio: al Forum ho iniziato da bambino nuotando nelle piscine che ci sono accanto agli spalti e sognando la musica con le prime lezioni senza nemmeno sapere perché andavo a quelle lezioni né dove mi avrebbero portato. Forse bisogna sempre fare così nella vita.
Conteso pure dal mondo della moda con marchi che fanno a gara per vestirlo, Mahmood ha ammesso di essere stato “un ragazzino cicciottello per niente cool“. Col senno di poi, però, quell’adolescente “se ne sbatteva di quello che pensavano gli altri. Forse era più libero e sicuro di chi sono oggi“. Un esempio? “Mi ricordo di un paio di pantaloni di velluto marrone, quasi color oro, che mi mettevo contro il parere di mia madre. Piacevano a me, quindi dovevano piacere a tutti”.
Recentemente l’artista ha confidato a La Repubblica alcune difficoltà sentimentali che ora puntualizza così:
Diciamo che ho vissuto anni interi di chiusura e sfiducia. E forse mi è rimasta la paura che una cosa bella possa finire. Dopo il successo di Soldi divenne difficile gestire la fama e le relazioni. Ma oggi so come gestire il tutto e ho imparato anche ad affrontare le nuove conoscenze.
Infine una singolare curiosità che riguarda il suo “clan”, ovvero il gruppo di amici di cui si circonda e che considera una famiglia:
Per riunirsi, per comunicare, il clan utilizza le chat. Ce n’è una che si chiama Anna Tatangelo: è nata perché spesso quando ci troviamo facciamo karaoke e le canzoni di Anna sono le preferite di molti di noi […]
A questo punto lanciamo pubblicamente un guanto di sfida al clan di Mahmood sulle note di Ragazza di periferia. Abbiamo già il microfono in mano.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.