“Dicevi ritornatene nel tuo paese” canterà Mahmood sul palco di Sanremo 2024 nel brano “Tuta gold”. Ed ecco che Su TikTok sono apparsi poco fa insulti razzisti sotto un video nel quale il cantautore italiano annuncia una diretta live durante la notte tra il 21 e il 22 Gennaio 2024.
“Ma perché Mahmood è bianco ora” recita un commento che, quando scriviamo, a un’ora dalla pubblicazione del commento, ha già 5 like e una reazione partecipativa all’insulto razzista. “Si è sbiancato” scrive un altro.
Nel video (vedi sotto) Mahmood invita i propri fan a partecipare a una live su TikTok nella notte tra il 21 e 22 Gennaio. Ieri in giro per Napoli, Roma e Milano sono apparsi materassi con svariate scritte, firmate da Mahmood. Non è ancora chiaro a cosa si riferiscano quei materassi, che recavano queste scritte:
“Scusa se non mi ricordo mai il tuo compleanno”
“Sembravamo impazziti… Siamo mai stati felici?
“Mi chiedevo se un giorno avrei mai guadagnato abbastanza per invitare gli amici a cena”
@mahmood Domani sera alle 21.30 ci vediamo in diretta 🛏️👀 #unanotteconmahmood #live ♬ suono originale – Mahmood
È possibile che l’azione mattacchiona dei materassi da parte di Mahmood sia stata coordinata dal suo team promozionale, in combutta con TikTok, per promuovere la diretta sul social network cinese. O forse, come sperano in tant*, per annunciare la data di annuncio dell’atteso nuovo album del cantautore italiano, dopo lo strepitoso successo già avuto dal singolo di esordio “Cocktail d’amore” (brano più trasmesso dalle radio). Intanto “Tuta gold” è tra le canzoni meglio recensite (vedi anche le prime sensazioni di Gay.it dopo aver ascoltato in anteprima i brani di Sanremo 2024).
Mahmood e il razzismo di Salvini nel 2019
Lasciano interdetti i commenti a sfondo razzista subiti da Mahmood su TikTok. L’artista non è purtroppo nuovo a questi episodi. Nato a Milano, da madre sarda e papà egiziano (con il quale ha recentemente polemizzato suo malgrado pubblicamente), Mahmood fu oggetto di un non troppo velato atteggiamento discriminatorio appena dopo aver vinto Sanremo 2019 con “Soldi“. Ci furono alcune reazioni politiche, tra cui quella del leader della Lega Matteo Salvini. Salvini espresse pubblicamente il suo disappunto per la canzone e la sua vittoria, dichiarando di non apprezzare il testo della canzone e il fatto che Mahmood, nato da madre italiana e padre egiziano, avesse rappresentato l’Italia nel concorso canoro, che – sempre a dire di Salvini – è il “Festival della Canzone Italiana“.
Mahmood rispose con con tranquillità alle critiche di Salvini (si legga intervista dell’epoca rilasciata dall’artista ad Andrea Scanzi per Il Fatto Quotidiano). Mahmood spiegò al Fatto di esserci rimasto male per essere stato criticato non nel merito delle sue canzoni, ma per le origini di suo padre. L’artista ribadì di essere italiano al 100%:
Non sono un simbolo di niente e queste letture sono un buco nell’acqua. Se la mia vittoria aiuterà le famiglie miste ne sarò felice, ma la mia generazione è abituata all’integrazione. Alle elementari, alle medie e al liceo ho sempre fatto parte di classi miste. Queste cose esistono già: per noi è la normalità, per alcuni giornalisti e politici forse no.
Di recente su Repubblica è apparsa la commovente storia di Feisal, sedicenne tunisino che su un barchino ha raggiunto l’Europa con un sogno preciso: “Voglio sfondare come Mahmood”.
Nella canzone “Tuta gold” (scritta dallo stesso Mahmood, Jacopo Ettorre e Francesco Catitti detto Katoo) che sarà presentata tra pochi giorni a Sanremo 2024 il cantautore italiano canta strofe che si riferiscono al Sahara, tra cui la bellissima “Dov’è la fiducia arida”.
Poco più di un anno fa anche il leader ultracattolico Adinolfi ebbe da ridire su Mahmood, a suo dire simbolo della fantomatica ideologia gender.
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