Sia mai gridare alla censura per le opere artistiche, sia mai. Ciascuno deve dare sfogo al proprio estro senza ostacoli e barriere, pur rimanendo entro i limiti delle libertà individuali. Certo è che se un contenuto nasce sulla spinta della parodia, sconvolgendo ogni codice etico, più che per dare corpo alle proprie fantasie, per diventare virali sui social, c’è qualcosa che non va. Famosi a tutti i costi, anche perpetuando sui social messaggi che fanno rima con tutto, tranne che con inclusione? Anche con un ritornello che parte con “mi scopo i gay” e finisce con “nazi e comu la fusione”?
Il riferimento è ad alcuni remix che nelle ultime settimane sono entrati nelle tendenze di TikTok, la nota piattaforma social cinese di condivisione video, che da un paio di anni detta legge anche nelle classifiche e nelle playlist radiofoniche. Due brani in particolare, rispettivamente parodie rilette in chiave trap, di Last Friday Night di Katy Perry e di Stay di Justin Bieber e The Kid LAROI. L’autore delle tracce si fa chiamare Nick Bebi, sul proprio profilo di Soundcloud scrive di avere 19 anni, ha due profili Instagram: uno personale, l’altro da aspirante produttore musicale. Riportiamo solo le parole del ritornello del primo remix, dal titolo sin troppo contenuto Già lo sai:
Me scopo i gay
Non è vero non lo faccio
Solo quando sono fatto
Lega bene il laccio al braccio
Che già lo sai
Sarò sempre un po’ un coglione
Lo sa tutta la nazione
Nazi e comu la fusione
Tu già lo saiMe scopo i gay
Ma non fotto con tipe magre
Esco dal sert
Non ho le braccia
C’ho il groviera frate
Vado coi trans
E mi porto pure dietro mi padre
Volete er cazzo
Mo ve lo piazzo
E non le abbiamo trascritte noi. Sono parole riportate dai principali siti che condividono testi delle canzoni ufficiali, ora piegati anche al servizio di lavori amatoriali, che ottengono visibilità ad ampio giro con stratagemmi codardi. Si parte con un video, il linguaggio scurrile e contrario a qualsiasi convenzione umana attira la visione, i filmati vanno in tendenza, fanno il pieno di like e commenti e le persone arrivano a ruota per non rimanere indietro. Con la speranza di cavalcare in modo efficace il trend. Oltre 126.000 visualizzazioni al video del brano su YouTube, osannato nei commenti da oltre 400 utenti, all’apparenza per la gran parte ragazzi.
Negli scorsi giorni è stato invece il tormentone di Justin Bieber a finire sotto le grinfie del produttore. Il titolo, questa volta, non lascia nulla all’interpretazione personale. Me scop* i gay, e nella parodia si tirano in ballo anche la pedopornografia, la necrofilia e il consumo smodato di droghe, senza dimenticare la blasfemia dilagante. Le cifre non raggiungono ancora quelle del primo remix, ma nell’arco di due settimane può contare su circa 20.000 view. “Ridendo e scherzando questo remix è bello, questi pezzi servono su Spotify“, scrive un ragazzo nei commenti, riprendendo il parere di tanti altri utenti, poco consapevoli del senso dell’assurdo della parodia e affascinati dall’immagine dello “sburro” nelle mutande o dal contagio dell’HIV. Che ridere, eh?
@_alessiodinapoli_♬ GIÀ LO SAI Last Friday Night RMX by nick bebi – nico🧛🏻
@nick.bebivai ad ascoltarla!🤬🤬🤬♬ ME SCOPO I GAY STAY RMX by nick bebi – nico🧛🏻
La vera istigazione all'omotransfobia e alla bestemmia sono articoli come il vostro....apoteosi del bigottismo e del perbenismo che sta alla base delle peggiori censure. A me, gay, non me ne può fregar di meno di queste inezie, le considero per quello che sono: satira, tra l'altro "me scopo i gay" non è in alcun modo una frase omofobica, è tecnicamente l'opposto.