C’è un artista nel panorama musicale italiano che non ama tirarsi indietro: questo è il giovanissimo cantautore e attore Michele Bravi che intervistato da Vanity Fair a poche ore dal suo spettacolo Mondo Sottile, che mercoledì 21 giugno ha inaugurato l’estate milanese facendo risplendere il Castello Sforzesco, è riuscito ancora una volta ad attirare la nostra attenzione.
Il giudice di Amici di Maria De Filippi, infatti, ha inizialmente descritto il suo nuovo progetto e soprattutto il titolo che nasce da un’immagine che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia:
“Da ragazzino quando vuoi disegnare il mondo tracci una linea verde per indicare il prato e una azzurra per disegnare il cielo. In mezzo, però, non c’è niente. Il mondo sottile è proprio quello che sta lì in mezzo, ossia la capacità di leggere cosa c’è nel mezzo che è tipica dei bambini. Gli adulti, invece, la recuperano solo quando si innamorano o, appunto, quando giocano”.
Successivamente, però, Michele Bravi ha avuto modo di dire la sua anche sull’attuale situazione politica italiana e mondiale, precisando di non essere un cultore della materia ma solo e soltanto un normale cittadino che tenta – talvolta invano – di destreggiarsi tra le notizie che ogni giorno ci sommergono, condividendo con i lettori il suo sentimento di paura per ciò che il futuro ci prospetta:
“Ho difficoltà a sentirmi rappresentato da chi ci rappresenta, ho difficoltà a stabilire un piano duraturo per la mia vita privata che non venga toccato dalla paura che quel piano possa venire meno. Anche la pandemia mi ha messo davanti all’incontrollato. Il primo sentimento che mi viene in mente pensando al mondo di oggi è quello di timore”.
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Michele Bravi: “Mi fa paura lo stato generale del Paese”
Durante l’incontro con la giornalista Stefania Saltamacchia, Michele Bravi ha avuto modo di rimarcare anche il suo stato di agitazione in merito alla revoca di diritti che oramai davamo per scontati e che invece, ora, da un momento all’altro, non sono più nostri, o dei nostri vicini di casa:
“Mi fa paura lo stato generale del Paese e poi naturalmente la tematica che sento più vicina è quella dei diritti civili. Aver visto accadere del mondo la revoca di alcuni diritti che pensavamo inalienabili, come quello all’aborto in America, mi ha colpito. E visto che io sono una persona che è libera oggi di vivere la sua vita grazie alle lotte precedenti, il fatto che potrebbero esserci delle revoche mi spaventa. È una prospettiva strana, per questo dovremmo essere tutti più attivi nel difendere questi diritti”.
Dichiarazioni forti quelle di Michele Bravi che arrivano a distanza di alcuni giorni rispetto a quelle rilasciate il 14 giugno durante il ciclo di incontri Open Space: le lotte che costruiscono il futuro nel quale il cantautore aveva già esposto apertamente il suo pensiero in l tema di diritti LGBTQIA+, mai come in questo momento a rischio:
“Sono molto preoccupato. Se fino ad oggi la lotta era per avanzare, ora mi sembra che sia per non retrocedere. Stiamo vivendo una battuta d’arresto. Ci sono una serie di libertà che io sento a rischio. Ho visto succedere cose che pensavo di poter leggere solo in un libro di fantascienza. Penso ad esempio al divieto di aborto negli Stati Uniti. Un tema che io personalmente non posso comprendere, ma l’idea che le donne non possano scegliere sul proprio corpo mi preoccupa. Non so cosa possa volere dire che, di fronte a una tua richiesta importante, qualcuno dall’alto ti dica di no. E la paura che possa succedere anche qui non ti nego che c’è”.
Insomma, il messaggio di Michele Bravi – dichiaratamente fluido dal 2017 – è forte e chiaro e si rivolge non solo alla classe politica ma anche e soprattutto ai comuni cittadini: ognuno, infatti, può fare la propria parte sia in termini di inclusione sia di uguaglianza.
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