Michele Bravi è oggi tra i nomi più riconoscibili nel panorama musicale italiano.
Dalla vittoria a X-Factor nel 2013 all’ultimo album La Geografia del Buio, non è solo uno dei pochi artisti dichiaratamente queer sui nostri palchi, ma è anche la dimostrazione che il coming out è molto più di un’etichetta,è un processo di scoperta quotidiano. Anche sotto i riflettori.
Se nel 2017 diceva a Vanity Fair di non aver bisogno di fare coming out perché “nessun giovane si stupisce se è innamorato di un ragazzo” evitando etichette ormai “appartenenti alle vecchie generazioni”, nel 2020 Bravi riconosce l’enorme importanza mediatica del “dichiararsi così naturalmente”, in grado di generare “una forza diffusiva enorme per tutti coloro la cui voce non può essere ascoltata o semplicemente non si sente abbastanza protetta per guardare fuori nel mondo“.
Bravi comincia a (ri)scoprirsi nella comunità LGBTQIA+, dichiarandosi “onorato di rappresentare nel suo piccolo i colori dell’arcobaleno”, e nel 2021 lo vediamo baciare Francesco Centorame di SKAM Italia nel video di Mantieni il Bacio, dove la vergogna e i pregiudizi interiorizzati del passato lasciano spazio ad un viaggio di rinascita artistica e personale.
“Ho conosciuto l’amore nascondendo la testa tra le mani, e ricordo di quando per la prima volta, un attimo prima che la mia bocca incontrasse la bocca di un altro ragazzo, quella voce ha iniziato a bisbigliare nella mia testa “è una cosa sbagliata, una cosa sbagliata, una cosa sbagliata”.“ scriveva nella sua lettera contro l’omobitransfobia a Verissimo nel 2021, raccontando di un bacio dato con troppa paura per viverlo con dolcezza.
“L’omofobia non è un insulto alla sessualità ma una bestemmia contro la parola amare. Chi è pronto racconti l’amore, senza vergogna. Chi ha bisogno di tempo si senta protetto. Il cambiamento del mondo avviene sempre attraverso gesti sottili. Parlare di amore è uno di quei gesti, perché l’amore non parla mai la lingua della paura“.
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Al Concerto del Primo Maggio 2021, Bravi replica alla fantomatica dittatura del politicamente corretto, concentrandosi sull’importanza delle parole e di come vanno trattate con cura: “Le parole scrivono la storia, anche quelle più leggere possano avere un peso da sostenere enorme. La mia community lo sa bene”.
Nel 2022 torna sul palco di Sanremo con l’Inverno dei Fiori avvolto in corsetti dorati, mantelli, e make-up androgini celebrando finalmente una queerness per anni tenuta a bada. Sgarbi lo chiama ‘tutto femmina’, ma lui replica invitando a non farsi schiacciare da ‘giudizi medievali’ e celebrare creatività ed espressione di sé senza barriere.
Quello di Michele Bravi non è un costume da indossare e togliere una volta usciti dal palco, ma la naturale crescita di un’artista che armandosi di ascolto, gentilezza, e arguta sensibilità racconta il suo coming of age senza nascondersi più.